Bollicine su Trento 2016
Brevi riflessioni sulla degustazione delle etichette di spumante Trentodoc
Recentemente ho partecipato alla degustazione, presso il Muse di Trento (il Museo delle Scienze che consiglio a tutte le famiglie di visitare), di diverse etichette delle 45 case spumantistiche che fanno parte dell'Istituto Trento Doc nella giornata di apertura della manifestazione bollicine su Trento che terminerà l’11 dicembre. La degustazione è stata inaugurata dal Presidente dell’Istituto Trentodoc Enrico Zanoni.
Trentodoc, nel 1993 è stata la prima denominazione di origine controllata in Italia riservata al metodo classico, ed è frutto del lavoro della gente di montagna, unito a un regalo della natura: il territorio. Lo spumante Trentodoc viene lavorato in una fascia collinare compresa fra i 200 e gli 800 metri, circondata dalle Dolomiti, e nasce da vigneti situati su pendici a media altitudine, particolarmente adatti alla coltivazione della vite, in un ambiente con climi caratterizzati da forti escursioni termiche giornaliere, in grado di regalare alle uve complessità aromatica, eleganza e freschezza. I vigneti qui coltivati si avvantaggiano - anche in maniera indiretta - dell’influenza della montagna.
Il Trentino è il secondo produttore italiano di spumante metodo classico, potendo avvalersi di circa il 35% della produzione nazionale. I dati 2015 (ad aprile 2017 verranno diffusi quelli del 2016) raccolti presso le case spumantistiche dall’Istituto confermano il trend positivo di crescita con 7.3 milioni di bottiglie vendute (+4,5 % rispetto al 2014) per un valore totale del comparto di circa 78 milioni di euro (+ 11% a valore rispetto al 2014). L’Italia rappresenta il 78% del venduto. L’estero pesa per il 22% ed è trainato da America, Asia e Oceania con un +14% rispetto al 2014. Crescono le tipologie più pregiate, in particolare i Trentodoc millesimati e le riserve, con un + 8% a volume, a testimonianza del percorso di qualità intrapreso dalle case spumantistiche trentine. La superficie totale di produzione dedicata a base spumante è di circa 800 ettari che rappresenta circa il 10% del totale
Ho potuto constatare come effettivamente sia molto cresciuto il livello qualitativo in tutte le aziende presenti. Tra le varie etichette ho apprezzato, in ordine alfabetico, e non di giudizio:
Cantina Aldeno – “Altinum Brut 2013” – Giallo paglierino, perlage fine e persistente, miele e mandorle, elegante, finale lungo.
Mas dei Chini - “Inkino Brut Riserva 2010” Giallo paglierino, perlage fine ed un ampio ed intenso bouquet di profumi di fiori bianchi e frutta a polpa bianca. Delizioso. Una bella new entry!
Opera Vinicola Val di Cembra – “Opera Brut 2011” – Giallo paglierino con riflessi verdognoli, perlage finissimo, fiori di magnolia, pesca gialla, finale ammandorlato e profumi di lievito.
Rotari - “Alpe Regis Rosè Brut 2011” - Rosa ramato antico, perlage persistente, fine, lampone,
biscotto. Adorabile e godibilissimo!
Simoncelli Armando – “Simoncelli Brut 2012” – Giallo paglierino, bella spuma e perlage fine, pesca bianca, note agrumate, sentori di mandorla dolce nel finale.
Zeni Giorgio – “Zeni Giorgio Brut 2010” – Giallo paglierino, perlage fine, spuma cremosa, fiori di biancospino, mela delicious, bel finale di pane tostato.
Durante le due giornate ho anche visitato la Cantina Cavit e tra i vini degustati ho apprezzato :
“Altemasi Brut Rosè S.A.” – Rosa tenue, Mela grattugiata, Ribes. Fresco, bella acidità.
“Altemasi Riserva Graal 2009” – Giallo con riflessi oro, Nocciola tostata, cacao, tabacco dolce da pipa, crosta di pane. Lungo, minerale, sapido. Strepitoso.