In Val Trebbia, tra vini naturali e tortelli
Fuga dalla città, alla scoperta dei vini naturali e della cucina della Val Trebbia
- Prima tappa: da croci per lo spuntino dei campioni
- Seconda tappa: un incredibile pranzo sulla terrazza del poggio
- Contatti
Nonostante sia affascinata dal vuoto, ho sempre pensato che la città d’estate non incoraggi propriamente il mestiere di vivere. Abito a Milano da diversi anni e ogni volta che arriva la canicola il suo cambiamento è radicale: smette di essere complice e diventa egosita e menefreghista. Mentre parte il conto alla rovescia per le ferie, il weekend fuori porta è sopravvivenza, soprattutto se pianificato in chiave enogastronomica.
Così è stata la Val Trebbia, un momento per staccare la spina, mantenere una promessa fatta un po’ di tempo fa e visitare delle realtà, di cui sono fan dal 2010, anno della mia scoperta dei vini naturali. Essendo le cantine le protagoniste di questo viaggio, il mio primo pensiero è di spostarsi senza macchina: poco male. Un’ora di treno, più 10 minuti di bus e una sana camminata sotto il sole ci permettono di arrivare, non propriamente freschi, ma con ancora un barlume di dignità, alla prima tappa del viaggio: la tenuta Vitivinicola Croci.
Prima tappa: da Croci per lo spuntino dei campioni
Siamo a Castell’Arquato, in Val d’Arda, non molto distanti dalla Rocca Viscontea. Il chilometro soleggiato e in salita viene ripagato, una volta varcata la soglia dell’azienda vitivinicola Croci, da una visione celestiale. Massimiliano è lì, di fronte a una tavola imbandita di salumi e formaggi del territorio (quelli che si fa fare per la sua famiglia, per intenderci), cestini di pane e i vini della casa, rifermentati in bottiglia con i lieviti naturali che si depositano sul fondo, ottimi con i taglieri.
Il Campedello (Malvasia di Candia Aromatica, Trebbiano, Ortrugo e altre uve in piccolissima percentuale), il Lubigo (Ortrugo in purezza), il Gutturnio sur lie (Barbera e Croatina) e La Bonissima (Malvasia di Candia aromatica, Ortrugo e in piccola percentuale altre uve autoctone a bacca bianca) della vicina azienda Emilio Montesissa si sposano alla grande con un salame piacentino da urlo, una coppa (giuro che così buona non l’avevo mai assaggiata), culatello, lardo e Parmigiano Reggiano di piccoli e inediti artigiani locali. Non so come definire questo pasto, se colazione di metà mattina, alla maniera dei contadini piacentini, merenda, spuntino, brunch (alla milanese), so solo che in quel momento ho sentito di essere felice. Mentre degustiamo i vini, noto una bottiglia di Emozioni di Ghiaccio, l’Icewine di Croci, che ormai il clima non permette più di produrre e di cui rimangono solo 300 esemplari: il pensiero di non poterlo acquistare mi fa quasi piangere. Finito lo “spuntino” da campioni, di metà mattina, insieme a Massimiliano, ci mettiamo in macchina direzione Val Trebbia. In poco più di mezz’ora arriviamo alle seconda tappa del nostro viaggio: Travo.
Seconda tappa: un incredibile pranzo sulla terrazza del Poggio
Sulla terrazza dell’Agriturismo il Poggio si sta da dio: è ventilato, nonostante la temperatura elevata, e Andrea Cervini, il titolare, ci aspetta a tavola con i vini naturali suoi e dei vignaioli vicini. Quello che colpisce di questi vignaioli piacentini è la capacità di fare sistema, di promuovere non i nomi delle singole cantine, ma l’intero territorio. Bravi, chapeau! Iniziamo a mangiare: arrivano i chisulei della casa. Dei fazzoletti di pasta di pane fritta, realizzati con farina di farro macinata a pietra del molino La Trebbiola, da mangiare con pancetta, salame e coppa. Dopo l’antipasto arriva Giulio Armani, titolare dell’azienda Denavolo, uno dei pionieri dei vini naturali in Italia, l’Enologo del territorio, il guru, nonché l’ospite finale che completa la nostra tavolata.
Aggiunto il posto a tavola, si continua con i primi. Qui la Val Trebbia viene fuori con tutto la sua personalità e il suo sapore: pisarei e fasò e tortelli con la coda, le famose caramelle piacentine, pasta fresca, fatta a mano con la stessa farina dei chisulei e ripiena di ricotta di vacca e spinaci. Per non farci mancare niente, la moglie di Andrea ci prepara un assaggio di un terzo primo: tagliatelle homemade con Funghi e carne, una delizia. Siamo già pieni, ma non molliamo: proseguiamo con tagliata di carne alla griglia, verdure e patate arrosto. A seguire sbrisolona, gelato e passito del Poggio.
Un pranzo incredibile, riassumibile in 3 parole: semplicità, gusto, artigianalità. Una gioia per gli occhi e per il palato, accompagnato da circa 20 vini per 10 commensali, tutti buone forchette e buoni bicchieri. Queste le bottiglie, sbocciate più volte, che hanno accompagnato le portate: Lubigo (Ortrugo) e Gutturnio sur lie (Barbera e Croatina) della Tenuta Vitivinicola Croci; vino bianco (Malvasia di Candia), vino rosso (Barbera), vino Rosso Navel (Barbera e Bonarda) del Poggio; Dinavolo (25% Malvasia di Candia, 25% Ortrugo, 25% marsanne, 25% altro locale provenienti dalla parte più alta del vigneto), Dinavolino (ottenute con le stesse uve del Dinavolo, ma provenienti dalla parte più bassa del vigneto), Catavela (realizzato con le stesse uve del Dinavolo e del Dinavolino, coltivate in un vigneto più giovane) dell’azienda agricola Denavolo e, in anteprima, un esperimento fatto da Andrea Cervini mescolando i due vini (Lubigo e Gutturnio) di Croci. Tutti questi vini sono “naturali”, realizzati con uve autoctone (la Malvasia di Candia aromatica fa da regina) che non subiscono alcun trattamento e aggiunta né in vigna, né in cantina, prevalentemente macerati sulle bucce (orange wine), non filtrati e, alcuni, rifermentati spontaneamente in bottiglia con i lieviti che si depositano sul fondo.
Alla fine di questo meraviglioso pranzo, ci alziamo dalla tavola felici e un po’ brilli, pronti per bagnarci i piedi nel Trebbia. Il giorno dopo, nonostante la quantità di vini bevuti, siamo dei fiori. Quando si dice bere bene…
Contatti
CROCI TENUTA VITIVINICOLA
Località Monterosso, Castell'Arquato (PC)
0523.803321
croci@vinicroci.com
www.vinicroci.com
AGRITURISMO IL POGGIO
Località Poggio Superiore Statto, Travo (PC)
328.3019720
andreacervini.ilpoggio@gmail.com
www.poggioagriturismo.com
AZIENDA AGRICOLA DENAVOLO
Loc. Gattavera - Denavolo, Travo PC
GIULIO 335.6480766, JACOPO 338.1950638, ALICE 339.5692630
denavolo@gmail.com
www.denavolo.it