Gnocco fritto
Gnocco fritto. Le ricette del Gastronauta fatte di ricordi e antiche tradizioni
È un’abbuffata il mio legame con lo gnocco, che mi ha costretto a passare una notte d’agosto in bianco a girare intorno al Duomo per digerirne ben diciassette, ognuno di questi con un accostamento diverso (uva, cipolla, culatello, prosciutto, rucola, salame, squacquerone etc ) in una trattoria di Soliera, i Lancellotti, chiusa ma con cucina di casa aperta.
L’indigestione però non mi ha fermato perché all’Osteria-salumeria Giusti di Modena più volte ho rasentato quel record che mi ricorda il Tugnazz dell’Artusi, un personaggio che scommette sul numero di salsicce e cappelleti che riesce a mangiare.
Curiosità sul gnocco fritto
Il gnocco fritto può essere chiamato anche torta fritta o crescentina a seconda della zona dell'Emilia romagna dove viene cucinato.
L'impasto è pressoché simile ovunque e gli accoppiamenti possono essere diversi: formaggi freschi come il raviggiolo, la crescenza, lo squacquerone, oppure salumi tipo culatello, prosciutto, salame, fino al matrimonio dei sensi con la cipolla o chicchi di uva bianca.
Dopo il primo boccone ci vuole un bel bicchiere di vino per andare avanti: la tradizione ricorre al Lambrusco, alla Grasparossa, ma siccome la tradizione è un'innovazione riuscita, perché non ordinare una bottiglia di un grande champagne?
DIFFICOLTÀ
TEMPO
COSTO
Ingredienti
Come preparare lo gnocco fritto
- 350 g di farina
- 15 g di lievito di birra
- 150 ml di acqua
- olio extravergine d’oliva di oliva per friggere
- 5 g di sale
- Opzionale 30 g di strutto
Procedimento
- Diluire nell’acqua tiepida il lievito e poi aggiungerlo alla farina precedentemente posta in una ciotola con il sale. Per chi desiderasse seguire la tradizione, incorporare anche dello strutto.
- Impastare bene fino ad ottenere una palla liscia ed elastica (aggiungere acqua se risultasse troppo asciutta oppure farina nel caso fosse appiccicosa).
- Lasciar lievitare l’impasto per due/tre ore circa, poi stendere la pasta ad uno spessore di 5 mm e tagliarla a rombi.
- Friggere nell’olio bollente (o in strutto) pochi rombi per volta. Quando saranno gonfi e dorati raccoglierli e posarli su carta assorbente.
- Servirli ancora caldi con salumi o formaggi.