Il cuciniere errante della Sicilia Barocca
Sicilia: da Caro Melo, l'osteria rituale di Carmelo Chiaramonte. Un'esperienza divertente e dall'informalità spiazzante che vale una sosta a Donnalucata
Chi volesse fermarsi a cena a Donnalucata (RG) con la voglia di un locale firmato da un archistar e desiderasse iniziare con santini, ex voto e piatti disegnati con squadra e compasso, l’Osteria rituale “Caro Melo” non è il posto giusto.
Chi invece avesse voglia di un’esperienza dall’informalità spiazzante, il locale di Carmelo Chiaramonte, il cuciniere errante fermo nella sua Sicilia barocca, può valere una sosta.
L'Osteria Caro Melo a Donnalucata
A prima vista può sembrare una bottega di un Trovarobe, ma uno sguardo attento inquadra subito le bottiglie di Barolo Rinaldi, quelle vintage dell’irripetibile Marco De Bartoli; le cassette di frutta e verdure fresche nel giardino (tra cui i ceci verdi) fornite quotidianamente da un’ortolana. Non mancano qua e là quadri e oggetti originali di amici di Carmelo.
Amici che possono sbucare all’improvviso con bottiglie di vino, come un noto musicista romano, oppure un grande cuoco come il maestro Claudio De Caro, che si esibisce in uno squisito spaghetto al nero di seppia, peperoncino verde fresco, di cui racconta la ricetta con alcuni segreti (le sacche ovariche inserite alla fine della cottura).
Cosa si mangia?
Poi ecco arrivare in tavola il tonno, pescato nella notte, da una barca di pescatori locale che diventa: “se un giorno il tonno s’innamora del cannolo, fuma il timo”, ovverosia un cannolo di ventresca affumicata con gamberi e timo.
Carmelo da sempre è considerato “genio e sregolatezza”, autore di ricette dalle “definizioni stravaganti”, ma una volta ai fornelli, nella cucina mignon, sforna piatti con cotture semplici dove ama far parlare gli ingredienti senza che questi siano manipolati.
Sento ancora il sapore della zuppa di mandorla e vongole al basilico, assaggiato anni fa nella casa di Milo di Lucio Dalla. Mentre ti aspetti uno Spritz, ecco arrivare invece una gazzosa alla rosa o al chinotto, a seguire una giardiniera che non è la solita, ma composta da frutta e ortaggi con ketchup di mele cotogne (nel menu: cugno cutugno e la moglie dell’ortolano).
Scopro nel piatto che “l’uovo della discordia” in menu è un uovo bazzotto marinato nella soia e nel Marsala. La “discordia” è la querelle del Marsala all’uovo, quando per i tradizionalisti è diventato un vino commerciale.
Carmelo, così per mostrare il suo amore verso questo vino, utilizza un Marsala 1860 per cucinare le scaloppine (“quando il marsala era di casa e in cortile c’era il vitello”).
Il divertissement è pure nel “crea popoli”, ovvero un arancino di riso, ripieno di sacca spermatica di tonno, ricotta ed elicriso; ovverosia un contro risotto alla milanese, dove il midollo è appunto sostituito dal lattume.
Per finire in bellezza: ricotta al caffè.
Contatti
Caro Melo Donnalucata
Via San Remo 7, Donnalucata - Scicli (RG)
328.2379452
caromelomangio@gmail.com
www.caromelo.it