In Sicilia i due liquori al fico d'India e all'alloro

C’è chi ama mangiarli nella loro essenza, rimuovendo tutte le spine, divertendosi – nel frattempo - nel sentire i più piccini intenti a selezionare il loro frutto prediletto in base al colore:

• Quelli gialli sono tutti miei.
• Io voglio quelli bianchi, perché sono più dolci.
• Io rossi, perché sono più morbidi!

E poi c’è chi, negli anni, oltre al frutto, ha creato ricette usufruendo della stessa pianta (vi dice niente la “cotoletta vegetariana”?).

Stiamo parlando del Fico d’India, recentemente soprannominato da molti “petrolio verde”, per i suoi innumerevoli usi all’interno del panorama enogastronomico siciliano.

Se da un lato, infatti, i siciliani amano la loro terra e cercano di esaltarne odori e sapori, i siciliani d’adozione cercano di rivoluzionare il momento conclusivo del pasto.

Ne sanno qualcosa l’imprenditore David del Buono d’Ondes e “l’uomo delle ricette” Alessandro, due dei soci della start up nata per la produzione di liquori artigianali al Fico d’India: Fichissimo, no?

LA STORIA DI FICHISSIMO

Tutto nasce in pandemia, quando Alessandro riesce a dare sfogo alla sua creatività sperimentando ricette con prodotti made in Sicily, visto il suo grande amore per questa terra. acqua, alcol, zucchero e…Fico d’India. Ne viene fuori un liquore perfettamente integrato, con un intenso aroma e sapore del frutto.

Non passa molto tempo che il suddetto liquore viene imbottigliato e abbellito da un’etichetta artigianale, giusto per essere regalato a qualche amico. Solo che non bastava. Ad amici e conoscenti questo liquore piaceva proprio, così perché non aprire una start up e iniziare a diffonderlo sul territorio?

Sul nome è necessario immaginare la reazione dei bevitori. Ed è proprio Max, uno degli altri due soci insieme a Lucas, che ha esordito con “Fichissimo”…Il resto è storia.

Nella distilleria di Lercara Friddi, però, Fichissimo non è l’unico nascituro della start up italiana, oggi distribuito con Fine Spirits.

Se da un lato il liquore al Fico d’India gareggia con l’ormai noto Limoncello, c’è una new entry destinata al mondo degli amari.

Vi dice niente Allora? Ebbene sì, qualche mese dopo il lancio di Fichissimo, a oggi utilizzato spesso nella miscelazione di grandi cocktail, Alessandro si è cimentato in una nuova ricetta a base di foglie d’Alloro.Spesso utilizzato nelle ricette home-made per le sue grandi proprietà digestive, l’Alloro trova l’esaltazione della sua aromaticità in un liquore un po’ diverso, che si incastra sulla logica degli amari.

Sia Fichissimo che Allora sono distribuiti nei migliori ristoranti e nelle enoteche, e presto lo saranno anche attraverso un dedicato e-commerce.

Due competitor che daranno filo da torcere agli ormai “abusati” agrumi di Sicilia, ma non è detta l’ultima parola: che la start up abbia un altro asso nella manica da presentarci?