Torna a inizio pagina

La lingua in cucina

Breve invito alla purificazione del linguaggio


La lingua di manzo non la mangio da sette mesi, ma domani andrò in macelleria. La lingua di Manzoni in cucina ogni tanto bisogna sottoporla alla prova invalsi.


In una famosa panetteria eataliana campeggia un’enorme insegna con la scritta “pane a legna” che, a leggerla, si legge, perché ha un bel carattere, ma non suona tanto bene: il linguaggio è anche musica, o no? Sì, con un piccolo sforzo lo si coglie il senso, però dà il la a “pane a elettrico”che è altrettanto buono come il “pane a gas”; idem per “pizza a legna”: indicibile.


Lievito di birra è l’altra dicitura che non aiuta a capire la cosa più semplice della vita: la lievitazione. Quando si legge lievito di birra si capisce che la materia con la quale si fa il lievito è la birra, ma alla francese Lesaffre Italia, a San Quirico di Trecasali in provincia di Parma, nello stabilimento di lievito, birra non se vede neanche con il panino al prosciutto crudo locale. Dicono invece, che è la birra che si fa con il lievito, e anche il vino. La confusione, secondo la leggenda, è nata in qualche birrificio del centro Europa, dove si fermentava anche il mosto, da cui deriva un microrganismo unicellulare Saccharomyces cerevisiae, fungo dello zucchero che è l’ingrediente del lievito di birra. Per la chiarezza definitiva è quindi utile specificare che il lievito non si fa dalla birra e che la denominazione del prodotto dovrebbe essere semplicemente lievito, seguito al massimo, da naturale, in quanto le materie prime non hanno origine chimica; nei processi di produzione industriale vengono prodotti diversi tipi di lievito con le caratteristiche tecniche idonee alle destinazioni d’uso.
 

La campanella è suonata per l’italiano. Non si concedono altre “licenze poetiche”, altrimenti non si capirà veramente più niente. Mentre seicento Professori si lamentano dei tanti studenti universitari che non sanno in quale posto va messa la acca del verbo avere, il Cuoco Massimo Bottura ha avuto (e se la merita) una laurea ad honorem. La purificazione della lingua in cucina è iniziata.

ADV