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Se il pane va salvato

Venti ristoratori friulani hanno lanciato una campagna per ritornare al pane fresco artigianale


“Dacci oggi il nostro pane quotidiano”, che siate credenti o meno, bisogna ammettere che in questa frase c’è una verità indiscutibile: l’aggettivo“quotidiano” spiega con efficacia l’essenzialità dell'alimento citato. Povera, ricca, borghese, aristocratica, non c’è tavola imbandita non presenziata dal prodotto simbolo della nostra storia gastronomica:  insieme al vino e all’olio, infatti, il pane costituiva la triade mediterranea, base della cucina degli antichi Romani.

Ma sulla qualità di quello che oggi abitualmente consumiamo abbiamo delle perplessità. Sono finiti i tempi dei panettieri mattutini e degli irresistibili profumi di forno che allietavano spesso i nostri risvegli?
Se diamo un’occhiata al mercato, sembrerebbe di sì. E’sempre più diffusa, infatti, l’abitudine di rifornire gli scaffali dei supermercati con pane precotto, surgelato, riscaldato al momento e spacciato come fresco che, a causa di etichette poco trasparenti, in molti casi rischia di essere rimesso nel congelatore domestico.
Capita anche di incorrere in pani che, per soddisfare le richieste della grande distribuzione, vengono fatti con l’utilizzo di farine addizionate di sostanze auto lievitanti che, tradotto, significa riduzione dei tempi di realizzazione e complicazione della digestione del consumatore.

Un simile scenario ha spinto venti ristoranti di Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori ad avviare  una campagna per salvare il pane fresco artigianale, a lievitazione naturale, animati dallo slogan “il pane va fatto come Iddio comanda”. A questo appello hanno risposto anche i fornai friulani che preparano il loro pane durante le ore notturne per farlo lievitare il più a lungo possibile e i mugnai corregionali che producono farine prive di additivi.

L'obiettivo è creare maggiore consapevolezza nei consumatori, educandoli  a un ritorno a un prodotto digeribile e semplice che abbia come ingredienti solo farina di cereali, acqua e lievito naturale. Da buoni friulani, i ristoratori aderenti al progetto, dopo averlo comunicato ai loro clienti, non si sono limitati alle sole parole. Il pane fresco artigianale, realizzato direttamente nelle loro cucine o da fornai di fiducia, è stato inserito nei  menu, divenendo protagonista di molti piatti. Che l’iniziativa possa fungere da apripista per una campagna nazionale? Chi lo sa, noi intanto ci auguriamo che attecchisca nella regione da cui è partita. 
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Per info: 

FRIULI Venezia GIULIA VIA DEI SAPORI

T. 0432.538752

M. info@friuliviadeisapori.it

W. www.friuliviadeisapori.it

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