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La cucina felice di Matteo Pisciotta

Tappa al ristorante Luce di Varese per un'esperienza immaginativa e sensoriale


"Felicità, è un bicchiere di vino con un panino ?" Al "Luce" la felicità è gustare il menù "Semplicità" con un vino al calice. Una semplicità, quella coltivata da Matteo Pisciotta (1975), che non è semplificazione per accontentare un po’ tutti seguendo una tendenza, ma espressione di una complessità frutto di anni di complicità e 'compliance' con ingredienti, cotture e combinazioni sensoriali.
 

Dai calamaretti spillo con piselli sul loro nero (che evoca un dipinto di Franz Kline, 1910-1962) a un polpo arrostito al punto giusto (maillardianamente tale...) su zucchine mentolate, passando per un risotto che sa più di pizza, di una buona pizza margherita, fino a un dulcis - ma non troppo - in fundo di una "piccola pasticceria" grandiosamente caramellata.
 

Insomma una circolarità biogeochimica di materie prime, attraversate dal flusso energetico di una cucina che ha saputo ritrasformare lo "wow!" di molte mode trascorse (franco-ispanica in primis), in una flow experience dell'"awe": prodromica di una sattvica flow cusine planetaria e già dietro l'angolo.

Ci permettiamo queste considerazioni trovandoci in un luogo, uno dei pochi al mondo, che le consente: un luogo dove l'estetica da immaginativa si è fatta immersiva: dove per esempio un profondo e gestaltico campo cromatico dipinto da Josef Albers (1888-1976), che lasciava campo all'immaginazione del fruitore, trova nel "campo totale" installato nella Scuderia Grande della Villa da James Turrell (1943) un suo sviluppo spaziale e percettivo che esaurisce l'immaginazione di chi vi si immerge in un'esperienza sensoriale "Light and Space" a prevalenza visiva.

Speriamo che la cucina, immersiva e relazionale per sua natura, continui a lasciarsi immaginare come continua a fare un dipinto di Albers.

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RISTORANTE LUCE

Piazza Litta 1, Varese 

T. 0332.242199

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