Hamburger da Back Forty
Tappa nell' East Village
A vivere nell'East Village abbiamo una fortuna incredibile coi ristoranti: ce ne sono tantissimi, uno a ogni civico praticamente, e sembrano tutti interessanti, quindi scegliere non è facile. E non è sempre facile scegliere i piatti dai menu, che sono lunghi come la Bibbia e farciti di parole spesso mai sentite prima. Quindi, un buon consiglio è quello di chiedere aiuto al cameriere, a costo di capirsi a gesti e sembrare ridicoli. Scegliere a scatola chiusa o perché il nome ci ispira (ma come fa poi?), non è mai una saggia idea. Sperimentiamo questa cosa l'altra sera quando eravamo al Back Forty, vicino casa, segnalato anche dalla Zagat.
Iniziamo con i gamberetti in pastella, pompelmo e songino. E fin qui tutto bene. E poi, tanto per non smentirci, proviamo l'hamburger (grassfed, cioè proveniente da una mucca che è stata nutrita con erba) con cheddar chease, cetriolini, pomodori, insalata, cipolla e patate col rosmarino. L'hamburger era eccellente, la carne saporita, il pane morbido ma non troppo, le patate croccanti e aromatizzate delicatamente. Il tocco di classe era il ketchup piccante fatto in casa: gustoso, creava dipendenza!(in foto: il Grass Fed Burger)birra alla spina a prezzi competitivi e per concludere ci buttiamo sui dolci: proviamo il brownie con gelato (spaziale!), la torta di crema al limone con panna (non eccelsa ma rinfrescante) e facciamo i furbi, tradendo tutti i buoni consigli dati a inizio post, provando lo Stout Float, minimamente messi in allerta dal nome. Cioè: che cosa vuol dire Stout Float? Voi lo capireste? Magari sì, ma noi, probabilmente obnubilati dalle 5000 calorie del burger non ci siamo arrivati.Convinti di ricevere una torta di cioccolato con pere aromatizzate alla vodka e gelato, ci siamo invece trovati davanti un bicchierone di birra scura (detta chocolate) tipo Guinness mixata con vodka e addizionata di gelato. Terribile! La parte liquida era alcolicissima, semi frizzantina e super amara. Una cosa da spararsi. Odio sbagliare coi dolci. Abbiamo mangiato il gelato, scolandolo col cucchiaio dalla birra. Depressione.Meno male che tutto il resto della cena era davvero ottimo: carne e brownies memorabili!Il Back Forty è sempre affollatissimo, l'illuminazione è molto bassa e i tavoli vicini tra loro, apparecchiati spartanamente, con tovagliette-menu di carta. C'è molto legno e personale solerte e cortese (d'altronde, devono guadagnarsi la mancia, no?). Non si può prenotare ma vale la pena aspettare, se è necessario, per assaggiare i loro piatti. Fanno anche brunch e organizzano cene-degustazione di quando in quando. A conclusione, un consiglio: imparate la nostra preziosa lezione e se non capite un nome sul menu, chiedete! Non prendete cose a occhi chiusi, perché il rischio di fregatura è concreto!