Gastronauti a Firenze
I 5 posti che abbiamo provato durante il soggiorno fiorentino per Taste fra osti, frattaglie e baracchini on the road, evitando appositamente i ristoranti. Ecco le tappe del nostro tour
Taste è finito: andate in pace! Questa nona edizione ha confermato il successo della formula che mira a radunare nel salone organizzato da Pitti Immagine, l’eccellenza della piccola produzione artigianale italiana, selezionata da Davide Paolini: 15.000 i visitatori della Stazione Leopolda, grande riscontro dei ring orchestrati dal Gastronauta, superaffluenza agli eventi Fuori di Taste in città e, dato significativo, 4.600 i buyer registrati.
Oltre a degustare prodotti di alta qualità e a scoprire nuove chicche gastronomiche nei diversi stand, di cui faremo a breve un resoconto sul sito, noi della redazione del Gastronauta abbiamo approfittato per godere della grande bellezza di Firenze, della sua atmosfera intimista, degli spruzzi mattutini sul lungo Arno e, naturalmente, della cucina locale.
Le tappe del tour
Abbiamo scelto quella degli osti, delle frattaglie e dei baracchini on the road, evitando appositamente i ristoranti. Ecco le tappe del nostro tour.
1) 'I TRIPPAIO DI FIRENZE _ Chiosco in via Gioberti
Cosa c’è di meglio del panino con il lampredotto per inaugurare l’arrivo nel capoluogo toscano? Da piatto povero regionale, ricavato dallo stomaco abomaso dei bovini, il lampredotto è ormai un’istituzione nazionale.
Girovagando tra i diversi baracchini abbiamo optato per ‘I Trippaio di Firenze, in via Gioberti. Lampredotto al naturale con salsa verde, con fagioli all’uccelletto e salsiccia, alla cacciatora con olive nere denocciolate, trippa alla fiorentina, insalata di poppa e lingua con rucola e pomodoro, crostini di poppa con salsa verde, maionese, peperoncino di Caienna.
Sono molte le proposte di Marco, il gestore di questo giovane chiosco. I panini grondanti d’unto (con lampredotto e salsa verde, e con lampredotto alla cacciatora) e l’insalata di poppa e lingua ci hanno fatto emozionare: un tripudio di gusto.
2) DROGHERIA MAGNELLI _ via Gioberti 157/R, T. 055. 244205
Attratti dalla grafica d’antan e dai colori desaturati dell’insegna, abbiamo preso un signor caffè alla Drogheria Magnelli. Un 78/22 Brasile-India delle Piantagioni del caffè: miscela 78% arabica, 22% robusta, sapore deciso e grande struttura.
Bar, emporio, la drogheria è il posto adatto per fare degli acquisti gourmet, una colazione a regola d'arte o, ed è il nostro caso, per consumare un buon caffè. Si parte da una materia prima di qualità, miscele o mono-origini eccellenti delle Piantagioni del caffè di Livorno, di cui ogni settimana viene proposta una varietà diversa in degustazione.
Per chi volesse concedersi una pausa dolce, si possono assaggiare diversi marchi di cioccolata di qualità, da Venchi a Stainer, e la linea di biscotti e dolcetti della Petite Fabrique Provençale.
3) ALLA VECCHIA BETTOLA _ viale Pratolini 7/3, T. 055.224158
Alla Vecchia Bettola l’atmosfera è quella vivace e goliardica delle vere osterie di una volta. Ambiente semplice e informale: tavoloni in legno anche condivisibili, bancone laterale, servizio rapido, voci che si accavallano.
Un luogo dove rendere omaggio alla cucina casalinga Toscana, con pochi piatti fatti bene. Nell’attesa d’iniziare, ci gustiamo un prosecco con una focaccia all’olio della casa, gentilmente offerti dall’oste. Tra i piatti ordinati, buona la ribollita; ill tortino di carciofi (che è una frittata) merita; delicate le crocchette-polpette al limone; le due fette di pecorino (una fresca, l’altra più stagionata) con le pere presentano un equilibrato e fresco contrasto dolce-salato.
Cantucci tocciati nel Vin Santo e una bassa e fragrante torta di mele segnano una degna conclusione.
4) OSTERIA PEPO' _ via Rosina 4, T. 055.283259
L’osteria Pepò è una di quei posti di cui non ci si stanca mai. L’ambiente è rustico e accogliente: indizi da cui trapela già una sapiente gestione familiare. Tavoli di legno, candele e un grande bancone in fondo alla sala. I piatti, in pendant con lo stile, sono semplici e buoni.
I carciofi fritti, asciutti e croccanti, aprono le danze in maniera più che degna. Una bistecca fiorentina cucinata a regola, cotta a puntino e dalla magnifica scioglievolezza è il modo migliore per proseguire e per finire, dato il notevole valore saziante.
Il peposo, muscolo di chianina a cubetti cotto tutta la notte con Chianti e pepe, obbliga all’assaggio. Per non farci mancare niente, concludiamo con una panna cotta alle fragoline di bosco, un dessert che soddisfa la nostra voglia di dolce senza essere invadente.
5) RISTORANTE SUD _ via della Vigna Vecchia 4, T. 055.289368
Come deviazione di percorso dalla cucina locale, ci siamo concessi una cena tutta lucana.
Il ristorante Sud è una sorte di dietro al banco, in quanto funge sia da bottega con una selezione di prodotti di alta qualità, sia da bistrot con pochi piatti realizzati con materie prime di piccoli artigiani del territorio.
Come antipasti siamo andati sul sicuro con una frisella dell’azienda Pane e Pace di Matera, condita con pomodoro, origano, olio extravergine di oliva La Majatica del frantoio Valluzzi di San Mauro Forte e un appetitoso piatto di peperoni Cruschi di Senise.
Il sapore dei cavatelli cotti nel coccio con pomodori, salsiccia e provola affumicata e quello delle orecchiette, con broccoli e acciughe, è difficile da dimenticare; il tiramisù, fatto in casa, presenta delle giuste dosi di mascarpone e caffè.
(Foto: teladoiofirenze.it _ makehandbuy.com _ Mike Quinn, sambamaster.blogspot.com _ blog.makinsud.com)