Si fa presto a dire biodiversità
Biodiversità e sostenibilità: marketing o produzione agricola diversa?
Sempre più si parla di Biodiversità e di sostenibilità dell’agricoltura: ma cosa significano queste parole?
Se dovessimo pensare ai concetti legati a questi nomi astratti, ci viene in mente la variabilità degli organismi viventi, il recupero di specie ormai dimenticate o in via d’estinzione, metodi di produzione agroalimentare che rispettano l’ambiente. Un ecosistema biodiverso e sostenibile coglie sfumature sottili, è più stabile e più resistente, evita lo sfruttamento delle risorse naturali e tutela i micro agricoltori. Il fenomeno della globalizzazione ha tentato di appiattire la biodiversità animale e vegetale, ma le diversità di fronte alla minaccia dell'estinzione hanno dimostrato una inaspettata forza di resistenza.
Tuttavia si fa presto a dire biodiversità e sostenibilità, ma questi termini corrispondono a un' effettiva presa di coscienza di un cambiamento produttivo o sono legati alle mode del momento? La diffusione di queste parole può rientrare in un linguaggio di marketing in vista dell’Expo? E soprattutto qual è la realtà biodiversa nel settore vitivinicolo e nel settore zootecnico?
Nella trasmissione di domenica primo marzo, alle ore 12 su Radio 24, si parlerà di biodiversità agricola: razze animali scomparse, legumi dimenticati, ortaggi e cereali antichi. Intervengono:
MICHELE CORTI | Docente di Sistemi Zootecnici e pastorali montani presso l’Università degli Studi di Milano
ATTILIO SCIENZA | Docente di Viticoltura presso l’Università degli Studi di Milano
DONATO LANATI | Enologo
EMILIO BULFON | Produttore di vini biodiversi
DANIELE BIGI | Presidente R.A.R.E (Associazione Italiana Razze Autoctone a Rischio di Estinzione), Ricercatore in Genetica degli Animali Domestici all’Università di Bologna
ALBERTO OLIVUCCI | Presidente Civiltà Contadina, Custodi di semi, ortaggi e legumi