Questa cipolla è falsa
Quanti falsi DOP, IGP e DOC acquistiamo ogni giorno? Chi garantisce il consumatore? E a cosa servono le denominazioni Ue?
L’Italia è il paese europeo con il maggior numero di prodotti DOP e IGP, certificazioni che hanno l’obiettivo di tutelare il consumatore, essendo attribuite a quegli alimenti che per caratteristiche e qualità sono fortemente dipendenti dal loro luogo di produzione. Garanzie insomma. Almeno sulla carta, visto che è proprio di ieri la notizia del sequestro di 3500 kg di falsi prodotti DOP e IGP (solo gli ultimi di una lunga serie), dopo un’importante operazione dei NAC che mirava alla verifica della tracciabilità e del Made in Italy di tante denominazioni di origine.
Giuseppe Alai | Presidente Consorzio Parmigiano Reggiano
Capitano Riccardo Raggiotti | Comandante nucleo Nac di Roma, Nuclei Antifrodi Carabinieri - Politiche Agricole e Alimentari
Paolo Tolomei | Direttore ufficio coordinamento ispettivo icqrf (ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressioni frodi dei prodotti agroalimentari) del Ministero politiche agricole
Simone Saturnino | Direttore Consorzio di Tutela della Cipolla Rossa di Tropea Calabria I.G.P.
Roberto La Pira | direttore del Fatto Alimentare
Enzo Coccia | pizzerie La Notizia e La Nuova Notizia, Napoli
Antonio Lucisano | Direttore Consorzio di tutela mozzarella di Bufala Campana Dop
Giuseppe Liberatore | Direttore Consorzio Chianti Classico Gallo Nero
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(L'immagine è tratta da paprikapaprika.blogspot.it)