Essere Gabriele Bonci
Chi è l'uomo che ha cambiato le sorti della pizza romana
Artista del pane e della pizza, furia creatrice, genio alveolato, appassionato e trascinante, Gabriele Bonci è una macchina di idee in continuo vulcanico fermento, di progetti lungimiranti e tutti vincenti. Da una piccola pizzeria al taglio di Roma -Pizzarium- diventata leggenda e faro per nuove evoluzioni sul tema grazie alla selezione di materie prime e all’approfondita cura dell’impasto, è poi entrato nelle case degli italiani con “La prova del cuoco” a suon di lievito madre e farine, ma già da molto prima era noto tra i “pizzofili” e presente sulle tavole, sui divani, nelle pause pranzo e negli strappi alla regola degli appassionati del genere e di chi fa del pane e della pizza un quotidiano credo.
Ha poi aperto il suo panificio, perchè “il pane è vita; ed è stato un bene primario fino a pochi anni fa. Oggi vi è un consumo molto minore di pane e troppo spesso viene declassato ad alimento accessorio. Mi piacerebbe ridare al pane la centralità che aveva un tempo sulle nostre tavole.” Con la sua filosofia tra le mani ha scalato le vette della notorietà portando il termine “qualità” nella coscienza di molti, traducendolo in valore etico e perchè no, in appeal commerciale. Perchè essere Gabriele Bonci “significa che si può creare un grande marchio puntando su materie prime di eccellenza, naturali ed ecosostenibili. Significa dare lavoro a 60 dipendenti che ogni giorno mi aiutano a realizzare questo sogno.” Lui che ama l’informazione approfondita sul cibo, che preferisce non parlare della polemica con chef Rubio e che non scende a compromessi nella selezione delle materie prime: “quando mi chiedono di valutare un prodotto voglio sapere come nasce, dove viene coltivato un certo tipo di grano, come viene gestito un orto.
I prodotti che uso devono essere naturali, niente pesticidi, possibilmente privilegio i piccoli produttori”. Ha aperto da poco a Lucca e Chicago raccogliendo un grande successo di pubblico: “Lucca ha accolto benissimo la mia filosofia, con i suoi piccoli produttori che lavorano in biodinamico ed un’attenzione alle materie prime che continua a stupirmi, mentre Chicago, che è in pieno fermento gastronomico, ha dimostrato grande attenzione verso il mondo della pizza, impazzendo, tra l’altro, per supplì e porchetta. Anche lì cerchiamo di utilizzare prodotti che provengono da piccole farm americane e abbiamo trovato prodotti eccezionali. Mentre per farina, olio e salumi, ci affidiamo a produttori italiani di eccellenza.” Gabriele ci anticipa che ci saranno nuove aperture sul fronte americano e ci fa implicitamente riflettere su quanto sia importante esportare all’estero il “Sistema Bonci” capace di veicolare con una pizza il nostro migliore Made in Italy; che per lui si traduce in amore per ciò che si produce, in professionalità ed emozione, come quella che gli suscita “il profumo del ragù della Domenica.” E se oggi tante pizzerie e panifici producono qualità utilizzando grani macinati a pietra, lievitazioni naturali e condimenti creativi è anche, e soprattutto, “farina del suo sacco”.
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