Baladin Milano: voglio entrare nel giro dei birrai
Ogni mese al Baladin di Milano sette incontri con alcuni mastri birrai italiani
Sarà stato il mio debole per il vino, ma la birra non l’ho mai capita abbastanza. Tuttavia, nella speranza di recuperare, le ho sempre lasciato uno spiraglio aperto. Poi sono arrivate loro, le birre artigianali: le ho assaggiate, mi sono piaciute e ho iniziato a bere anche quelle. Distinguevo tra chiara, ambrata, scura, blanche, ma stop, la mia cultura birraia finiva qui. Eppure avevo amici che facevano la birra in casa e mi raccontavano dei loro entusiasmanti risultati, leggevo pezzi scritti da professionisti della birra. Ma niente da fare, non trovavo la chiave per penetrare in questo mondo, finché ieri sera qualcosa è cambiato.
Mi sono ritrovata al Baladin di Milano per l’inaugurazione di una serie d’incontri con birrai artigianali italiani. Partendo dal presupposto che la birra artigianale è il prolungamento della personalità di chi la produce, lo scopo di questi eventi è quello di far scoprire la grande Biodiversità nazionale. Un appuntamento per geek della birra, pensavo ansiosa, cosa c’entro io che sono una profana (se sapessero che utilizzo ancora la dicitura “doppio malto”, inorridirebbero)? Un mondo nuovo e del tutto inesplorato mi si è aperto e, cosa più sorprendente, mi è piaciuto. Per la prima volta, nonostante nomi settari, riferimenti a me sconosciuti, slang incomprensibili, le mie palpebre di outsider hanno resistito a un’ora di discorsi sulla birra.
Sarà stato l’approccio di chi conduceva la serata, Lorenzo “Kuaska” Dabove, intelligente, competente, leggero, ironico, ma ho iniziato a guardare questi esperti della birra con occhi diversi. Soprattutto ho riso, come non mi è mai capitato durante serate simili. L’ambiente della birra girerà intorno ai soliti noti che si intendono anche solo con codici criptati, ma sono veramente appassionati, sanno divulgare e coinvolgere i neofiti con aneddoti divertenti e spiegazioni esaustive. Una sorta di fumettari della gastronomia, insomma, con le loro fissazioni e atteggiamenti codificati che vengono sdrammatizzati, a colpi di battute sottili, alla Woody Allen.
Così, mentre bevevo la mia Open White Baladin, pensavo che sì, questi incontri con i birrai sono interessanti e, se anche voi come me, non capite niente di birra ma l’argomento v’incuriosisce, consiglio di andare ai sette appuntamenti pensati dal Baladin di Milano, dal nome In Salotto con il birraio, programmati per il primo martedì di ogni mese, alle ore 21. In quest’occasione, a turno, i mastri birrai di sette birrifici artigianali raccontano i motivi della loro scelta di vita e fanno degustare tre delle loro birre. Si susseguiranno, nell’ordine:
04/02 _ Maurizio Ghidetti “Flibus” del Birrificio Scarampola di Millesimo (SV)
04/03 _ Agostino Arioli del Birrificio Italiano di Lurago Marinone (CO)
01/04 _ Luigi D’Amelio "Schigi" del Birrificio Extraomnes di Marnate (VA)
06/05 _ Lambrate’s Crew del Birrificio Lambrate di Milano
03/06 _ Giovanni Campari del Birrificio del Ducato di Busseto (PR)
01/07 _ Valter Loverier del birrificio Loverbeer di Marentino (TO)
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