Una villa tra i vigneti della Mosella
La famiglia Heinrichshof gestisce una villa che è anche un'interessante cantina
Vigneti che scendono ripidi, un fiume dalle curve sinuose e il sole che, riflettendosi sulle sue acque, scalda i pendii. Siamo lungo la Mosella, nella Germania sudorientale, una delle più belle regioni vitivinicole del mondo. Capita di passarci e decidere di restare. Capita di scegliere una casa per dormire – “villa tra i vigneti” non poteva che attirarci– e scoprire che è anche una cantina. Piuttosto interessante peraltro.
La famiglia Heinrichshof la gestisce da generazioni e l’anno scorso i fratelli Peter e Ulrich, entrambi enologi, sono subentrati ai genitori con l’ambizione di andare incontro al gusto internazionale senza tradire lo stile locale. Dalla loro hanno un’esperienza maturata in diverse aziende, tra cui l’altoatesina Tramin; un ottimo terreno situato a Zeltingen, nel cuore della Mittelmosel (la zona centrale e più apprezzata della Mosella); e infine grande umiltà.
A dominare è il Riesling, il vitigno principe della zona. Resistente al freddo (d’inverno le temperature scendono spesso sotto i -10°), matura lentamente, accumulando durante le lunghe ore di esposizione al sole zuccheri, estratto e aromi. Per rendergli pienamente giustizia, gli Heinrichshof vinificano separatamente i loro vigneti, fanno lente fermentazioni in acciaio a bassa temperatura per mantenere la pienezza dei profumi, ed eseguono un’unica filtrazione. I vini sono vegani.
Da segnalare il loro cru Sonnenhur, il vigneto più ripido e meglio esposto. Al naso ha una nota dolce di pesca bianca, melone e mandarino e una leggera speziatura di zafferano. Non lasciatevi ingannare dal colore chiaro: non è un vino esile, anzi in bocca colpisce per il corpo pieno e per il buon equilibrio. Il grado alcolico è contenuto (12°) e l’aciditàspiccata, com’è tipico della zona, ma l’effetto finale è di eleganza e di estrema pulizia al palato.
Dallo stesso cru nasce anche il Trockenbeerenauslese, il vino dolce ai vertici del sistema di qualità tedesco. Le uve, lasciate ad appassire sulla pianta, vengono colpite dalla botrite, una muffa che, penetrando nell’acino, concentra gli zuccheri e i sentori. Il risultato, nella versione 2011, è un vino oro brillante, che profuma di fichi e albicocche secche, miele e caramello, fieno e idrocarburo. L’alto residuo zuccherino (150-200 g/l) contrasta l’elevata acidità; il vino è vellutato, corposo, molto persistente,mai stucchevole. Un vero e proprio dessert in bicchiere da gustare in orgogliosa solitudine, meglio se durante un tramonto sulle sponde della Mosella.
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WEINGUT HEINRICHSHOF
Peter & Ulrich Griebeler GbR
Chur-Kölner-Straße 23, Zeltingen-Rachtig / Mosel
06532.3151
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