Sull'Arno la gola sogna
Alla Bottega del Buon Caffè di Firenze la cucina raffinata di Antonello Sardi
Confesso di subire il fascino dei locali minimalisti dove regnano le sfumature in grigio: così, quando ho messo piede a La Bottega del Buon Caffè, sono rimasto colpito dalla sua eleganza discreta.
Un contesto dove la cucina a vista, il tovagliato (grigio), oltre l’apparecchiatura, ne fanno un posto giusto per gusti raffinati. Un’affermazione valida anche per la cucina dello chef, Antonello Sardi, che guida in silenzio la sua brigata e i cui piatti sembrano delle miniature.
Piatti meditati, dove i sapori e le diverse combinazioni sono davvero riusciti. Ebbene, la mia ritrosia ai piatti “vegetariani” è stata vinta dalla portata “Carote morbide croccanti, zucchine e frutta secca”, delicata, ma lunga, intensa, nei sapori ben amalgamati.
Un piatto che, a prima lettura, può apparire “povero”, ma è proprio la freschezza e l’autenticità delle materie prime che ne esaltano la piacevolezza.
Molti degli ingredienti utilizzati in cucina provengono dalla fattoria della proprietà (Borgo Santo Pietro di Chiusdino).
Un altro assaggio “pitturato” è la créme brulée (viene preparata come si usa in pasticceria), pan brioche, foie gras, gelato di cipolle, servita con una riduzione di vin santo, palline di pere e gin giapponese.
Raffinate le due diverse proposte di tortellini. Grande piatto, deciso, da applausi è il piccione (di Poppi), utilizzato in ogni sua parte (petto, coscia, ali, fegato), cucinate poi con modalità diverse: dalla rosolatura in padella al forno, la coscia sfumata con il Porto, fino al fegato, tenuto prima nel grasso d’anatra, poi fritto.
Contatti
LA BOTTEGA DEL BUON CAFFÈ
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