Torna a inizio pagina

Meraviglioso e longevo

Lunga vita all'ultimo nato in casa Bellavista


Così parlò Bellavista (Vittorio Moretti): "bouquet meraviglioso, sapore meraviglioso, retrogusto meraviglioso ….". Dopo l'assaggio è risuonato nell'aria il refrain della splendida canzone di Domenico Modugno, "Meraviglioso", così senza far ricorso a ricerche o test di mercato, quel vino è stato "battezzato" Meraviglioso. La canzone è un inno alla vita, all’amore, a pensare positivo, così come il vino dovrebbe essere allegria, naturalità, gioia . E in effetti le bollicine di questo vino spumante, ottenuto da ben sei grandi annate della riserva (1984/1988/1991/1995/2001/2002) che portano il nome di Vittorio Moretti, in un arco temporale di 18 anni sui lieviti, a partire dalla primavera 2003, sono un gran colpo.

La regia di questo vino è di Mattia Vezzola (da appunto trent’anni sempre autore dei vini Bellavista). "Volevo che questa cuvée raccontasse – afferma Vezzola – nella maniera più autentica quello che è Bellavista e l’uomo che l’ha creata. Non cercavo un esercizio stilistico per mostrare abilità enologiche; al contrario, ho cercato con tutto me stesso e con tutti i mezzi che mi messo a disposizione Vittorio Moretti, un franciacorta che raccontasse l’anima più intima e vera di questa azienda e della sua terra". In effetti chi, qualche tempo fa, avrebbe scommesso sulle potenzialità di questa terra "bresciana" a produrre vini tanto longevi?

Meraviglioso è ricco di anni, ma non dimostra il tempo per la sua freschezza, assai rara quando si toccano trent’anni. In un’Italia, che sempre più "spumantizza" dalle Alpi alla Sicilia, non sempre con risultati positivi, ritenendo che qualsiasi terroir e qualunque vitigno sia "vocato", la Franciacorta mostra le sue grandi potenzialità, attraverso aziende innovative e ben strutturate. Con Meraviglioso viene tracciata una strada, forse inaspettata, della longevità, perché la lunga tenuta degli spumanti made in Italy è sempre stata messa in discussione, nonché la grande "adattabilità" ai piatti, che, luogo comune (completamente errato), vorrebbe le bollicine limitate e, non a tutto pasto. “ Meraviglioso abbinato sia con l’accattivante risotto con bagoss e Fatulì, nonché con la faraona con germogli, melograno e lenticchie dello chef Vittorio Fusari mostra la sua perfetta armonia.

ADV