Li Somari a Tivoli, la Trattoria fuori porta in cui ritornare
Li Somari a Tivoli, una nuova apertura nel centro che offre una cucina da trattoria, territoriale e ricca di giochi di gusto
Tivoli è un viaggio nel tempo, uno dei borghi più belli d’Italia, che tra vicoli, cascate naturali e ville secolari, rimane una tra le più autentiche testimonianze romaniche fuori dall’Urbe.
Tra i suoi templi più suggestivi c’è quello della Sibilla e sembra davvero un salto a bordo della DeLorean di Emmett Brown del film "Ritorno al Futuro", ma al posto di Marty McFly, ci troviamo di fronte due più giovani Andrea La Caita e Adriano Baldassarre.
Una coppia che, dopo dodici anni torna a unire esperienze pluri-stellate in un nuovo format, nel cuore della cittadina storica.
LI SOMARI A TIVOLI: L'AMBIENTE
Li Somari è un bistrot informale, perfettamente centrato nel contesto tiburtino che i due compari conoscono bene. Un locale su due livelli, di antica costruzione, integrato nel centro di un grande paese fatto di pietra e lastricati.
Una sala articolata in due spazi e ristrutturata per essere accogliente e dai toni caldi, dove una volta stallavano i somari. Da qui il nome di battesimo del progetto. Un dehors esterno che, sul largo di una leggera salita, da un lato ti proietta nel paese, e dall’altro sull’affaccio alla valle dei templi romani con le cascate che li attraversano.
Senza perdersi troppo nelle credenziali dei due pionieri gastronomici della provincia Est della Capitale, Li Somari è da subito un luogo accogliente, incastrato tra altri, ma perfettamente riconoscibile in quei dettagli che anche nella loro semplicità fanno la differenza.
I tavoli e la mise en place creano una atmosfera molto curata, spazi attillati con previsione di ampliamento e servizio attento. A riportarci al concetto di bistrot e di cucina autentica spadellata, in epoca contemporanea, è il menù.
La carta è ampia, giustificatamente ampia per appagare la tradizionale attitudine all’offerta del buongustaio popolo locale.
COME SI MANGIA A LI SOMARI
I piatti messi in fila sono tanti e spicca una degustazione firmato Adriano Baldassarre. L’impronta è caratterizzata da un profilo territoriale marcato nella ricerca di materie prime, restituite in piatti che anche a leggerli si presentano come invitanti giochi di gusto. Se è vero che la tradizione vive di un concetto fluido, qui siamo di fronte alla Grande Cascata dell’Acropoli romana.
Così, dai fagioli di Arsoli con le cotiche si può spaziare su un agnello tonnato o cacio e ovo, in omaggio alla prossimità territoriale con gli Abruzzi, per rimbalzare nel mondo del quinto quarto tra il cervello fritto e cavolfiore in dolce e forte e il padellotto di regaje e crostone di pane all’aglio, o la trippa alla romana e i fegatelli di maiale alla brace con broccoletti e finferli. Tanto per rimanere nel mondo di quell’appetito che in Italia abbiamo contingentato nella categoria antipasti.
Tra i primi c’è da scegliere tra un cannellone di pajata e i tortellini in brodo di carne e Funghi porcini, o magari gnocchi ripieni di pollo alla cacciatora, cipollotto e intingolo e il cappellaccio di baccalà e ceci. Quest’ultimo merita una pausa per il comfort che riesce a saziarti in una giornata d’autunno, lasciando in leggerezza spazio a un parterre di secondi nuovamente suggestivo.
Trota salmonata, agnello panato, pollo alla cacciatora e polpettone alla romana, a dirti che il bello di mangiare bene è che non smetteresti mai di farlo. Tipo quei pranzi o quelle cene lunghissime in cui non manca mai l’appetito e che fai? Non ricominci magari con dei friggitelli e cacio in pastella con miele di castagno o con le patate sotto la brace, cicoria, gnocco fritto e guanciale di Cinta?
Io ci sono riuscito e non me sono pentito. La convivialità che ho trovato è tutta nell’agio di sentirsi in un posto che ti rapisce col vestito buono e l’anima verace. Li Somari ti accoglie garantendoti attenzioni e non tradisce le aspettative, anzi, in una Tivoli pittoresca e scarna di tavole capaci di andare oltre gli schemi classici, ti appaga e lo fa col paradosso della sorpresa.
Perché questi due (Andrea La Caita e Adriano Baldassarre), tra temperamento e competenza, chi li conosce, li segue. E chi non sa chi siano, dopo aver provato questa cucina, ritornerà e inizierà a seguirli.
La carta dei vini è un’ottima selezione di Lazio, senza paradigmi commerciali e dove ci si può divertire a giocare con le massime spumantizzazioni nazionali e internazionali. I dessert, in offerta canonica di cui ricordo solo una crema pasticcera magistrale, che nessuno me ne voglia, li lascio a margine di un percorso esaustivo con la speranza che li racconti qualcun altro.
Siamo a Tivoli, dove parcheggiata la DeLorean Andrea La Caita detto “Doc” e Adriano Baldassarre detto Marty McFly, a pochi passi dalla meraviglia che li ha visti insieme dodici anni fa, ricompongono un viaggio vero nel gusto della cucina laziale battezzato Li Somari.
Contatti
Li Somari Trattoria Fuori Porta
Vicolo dell'Erbe 7, Tivoli (RM)
0774.282499
info@lisomari.com