Le antiche origini del Franciacorta
Il libro che svela le radici del vino
Se pensate che il franciacorta abbia una storia recente, vi state sbagliando. Le sue origini sono molto antiche e risalgono al Medioevo. A raccontarcelo è un recente libro dal titolo “Le Origini del Franciacorta nel Rinascimento Italiano”, scritto dal professore Gabriele Archetti, con la prefazione di Andrea Grignaffini. Un territorio, quello franciacortino, in cui la coltivazione della vite è sempre stata costante grazie anche alle favorevoli condizioni pedoclimatiche. "Collocata in una felice cornice ambientale, dove il terreno e il clima mite si abbinano in modo singolare, la Franciacorta ha espresso nel corso dei secoli una speciale vocazione vitivinicola che, nell'ultimo cinquantennio, ha messo a frutto sapientemente un'esperienza produttiva millenaria. Sono poche, infatti, le regioni che nel contesto europeo possono vantare una continuità colturale, specializzata e di qualità, come quella franciacortina”, sottolinea il Professor Gabriele Archetti.
Ecco perché il Consorzio Franciacorta ha voluto ricostruire la genesi del territorio, che comincia con i possedimenti claustrali e con le curtes francae benedettine di abbazie, come Santa Giulia di Brescia e dei suoi distaccamenti Timoline, Borgonato, Iseo e Cellatica. Sono stato i monaci benedettini i primi a interagire, grazie alla loro conoscenza, con la terra e a saperla usare per il loro sostentamento. Uno studio recente sul Catasto Napoleonico ha permesso di risalire alle colture presenti in ogni comune della Franciacorta fino al 1809. È emerso che la pratica vitivinicola, per autoconsumo e soprattutto per fini commerciali, era ben radicata nel territorio e nella tradizione dei suoi abitanti. Il catasto, realizzato durante la dominazione napoleonica, è frutto di una rilevazione svolta da geometri di campagna che raccoglievano le informazioni relative a ciascuna unità amministrativa con l’aiuto di un esperto locale e successivamente veniva disegnata la mappa complessiva di ciascun Comune.
Il lavoro di ricerca, complesso e imponente, svolto nell’arco di 2 anni e interamente digitalizzato, ha messo in evidenza l’esistenza di quasi 1.000 ettari destinati in varia forma alla viticoltura. Inoltre su altri 9.940 ettari, a fianco di una coltura principale (seminativo, arativo, prato), è stata riscontrata la presenza di alcuni ceppi e filari di vigna. Si tratta infatti di dati certi che illustrano in modo chiaro come già all’inizio del XIX secolo per i circa 40.000 abitanti la produzione di vino fosse un’attività molto importante, destinata non solo all’autoconsumo, ma anche e soprattutto alla vendita. “Le testimonianze, in particolare del Gallo e del Conforti, datano al 500 il "brindar Mordace" in uso nelle nobili famiglie Bresciane, ma dallo stesso testo apprendiamo quanto fosse rilevante la produzione di vino in età Longobarda e di come il vescovo di Brescia classificasse per villaggio i vini che riceveva con le decime”, afferma Silvano Brescianini, Presidente del Consorzio Franciacorta, da sempre particolarmente interessato ai risvolti storici del territorio. Oltre che in formato cartaceo, la pubblicazione è disponibile in free download sul sito franciacorta.net e dal prossimo anno anche scaricabile in podcast.
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