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L’amatriciana di Osteria Palmira a Roma

L'Osteria Palmira, a Roma, porta a tavola le tradizioni gastronomiche di una famiglia di Amatrice



Perdersi tra i vicoli dei borghi fuoriporta, tra l’odore delle stufe e i sapori dei piccoli ristoranti di famiglia, è una cosa meravigliosa. Ma se siete a Roma e girate per le strade di Monteverde, Osteria Palmira è un autentico esempio di avamposto del gusto laziale, in tutta la sua tradizione più profonda.

Sono ancora aperte le osterie di fuori porta

C’è stato un tempo in cui la mia generazione, classe ’77, si dilettava nei weekend ad andare nei borghi fuori porta a cercare piccole osterie e trattorie dove mangiare cose autentiche.

Non è stata una moda del momento, ma un’usanza ancora forte che accomuna soprattutto chi vive nelle grandi città e ha voglia di respirare aria diversa, vedere posti nuovi e mangiare cose buone legate alle tradizioni locali.

C’è stato un altro tempo che la mia generazione ha visto, qualche decennio fa, ovvero il ritorno nelle grandi città delle trattorie e delle osterie. Questo è il caso di Osteria Palmira, dove una famiglia dalle origini di Amatrice decide di portare in un quartiere della Capitale, a Monteverde, le loro tradizioni gastronomiche di famiglia.
i crostini di fegatino dell'Osteria Palmira a ROma

Osteria Palmira, un locale di famiglia

Claudio e sua sorella Assunta sono le due anime di questo locale. Dalla cucina, che vede entrambi protagonisti nella costruzione del menu e nella ricerca dei prodotti; fino alla sala, dove Claudio ha la straordinaria capacità di far sentire chiunque un vecchio amico di famiglia.

Lui è l’uomo della pacca sulla spalla e dell’attenzione speciale che desidera chiunque si sieda al tavolino di un’osteria. Chiunque tu sia, grazie a tutti i ragazzi che ti accolgono e servono, questo è un posto dove sentirsi a casa.

Cominciamo dall’appellativo, “Osteria”, che tra le tante polemiche sulla deontologia dei termini utilizzati nell’indentificare un tipo di ristorazione, in questo caso viene utilizzato in maniera veritiera e realistica.

Tavoli di legno, ambiente rustico e informale ma pulito, bicchieri acqua e vino da osteria, brocche della casa e menu inconfondibilmente da osteria.
L'Amatriciana dell'Osteria Palmira di Roma
“Per me due cose sono fondamentali, la materia prima buona e il prezzo. La responsabilità di chi porta dei sapori legati alla tradizione, anche povera dei nostri luoghi, è quella di farlo scegliendo i suoi produttori e di mettere a tavola un piatto dal prezzo onesto. Questa cucina è e deve essere di tutti”.

Questa la filosofia di Claudio Rocchi, che attinge ricette dai quaderni dei suoi nonni, Antonio e Palmira (per l’appunto), come quella dei Tagliolini al pesto di menta romana.

Assunta ha nelle mani d’oro l’occhio e le dosi di tutta la pasta fatta in casa, dei tiramisù di cui va fiera e che sono un simbolo per gli amanti del genere. Anche lei segue le ricette di famiglia e, tra gli Involtini al sugo e la Vitella alla fornara, nei piatti cerca la sostanza della quantità e i sapori che conosce da sempre.

Cosa si mangia da Osteria Palmira a Roma

Tra gli antipasti ci sono i salumi e formaggi di Amatrice, il prosciutto di Amatrice tagliato a mano, i Crostini di fegatino e la Coratella. Per gli amanti delle diete saporite c’è anche un’ottima Panzanella.

Oltre i primi classici della tradizione laziale come Amatriciana, carbonara o cacio e pepe, potete trovare appunto i Tagliolini al pesto di menta romana o altre varianti stagionali.

Tra i secondi, al di là della vitella alla fornara con patate, c’è la Tagliata di pezza di manzo, il pollo alla romana, il Picchiapò o le polpette di bollito e cicoria.
I secondi piatti dell'Osteria Palmira a Roma
I piatti cambiano sulla base delle disponibilità stagionali e dei fornitori locali, perché la regola principale è solo prodotti laziali. Come il vino, che conta centinaia di etichette ricercate e raccolte tra i confini del Lazio.

Tra i dessert, tutti home made, dalla zuppa inglese al Tiramisù, ci sono Creme Caramel e Crema Bruciata agli agrumi, ma soprattutto delle imperdibili ciambelline al vino.

Descrivere l’intensità e l’immediata gratificazione dei sapori trovati nei piatti, sarebbe un esercizio di stile ridondante e ampolloso, soprattutto rispetto alla semplicità del messaggio complessivo di questo luogo.

La quadratura del cerchio di Osteria Palmira è nei quattro cardini di qualsiasi locale: si mangia bene, ci si sente bene, si spende il giusto e soprattutto ci si ritorna.

Contatti

Osteria Palmira

Via Abate Ugone 29, Roma
0658204298
www.osteriapalmira.it

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