Il pesce dalla barca alla padella
Una famiglia di pescatori calabri da anni punta anche sulla cucina
Metti una sera d’agosto, metti una vacanza a Tropea, metti una cucina a base di pesce fresco, eprova a immaginare una terrazza di legno, immersa nella campagna di Capo Vaticano, al di là della quale si estende un tratto di Tirreno. Questa è la cornice che fa da sfondo al ristorante Peppino il Pescatore 2. Una piccola trattoria a gestione familiare, nata nei primi anni Settanta. In principio furono delle griglie improvvisate, dove i Pavia, pescatori da generazioni, cucinavano il pesce appena pescato e lo offrivano ai pochi turisti che, in tempi non sospetti, iniziavano a esplorare la costa. Per portare avanti questa tradizione, la famiglia decide di affiancare all’attività della pesca, una cucina al fine di declinare in diverse forme l’ottima materia prima.
La filosofia si è mantenuta costante negli anni. Il pesce cucinato in questo posto arriva direttamente dalla barca di Salvatore, chef e proprietario che, insieme alla moglie Teresa, trasforma tra i fornelli quello che il mare, al mattino, gli offre. Iniziamo con un ricco antipasto a base di frittelle di fiori di zucca e gamberi; insalata di polpo; carpaccio di tonno e pesce spada; alice ripiena e fritta, accompagnata da cipolle di Tropea in agrodolce; pepata di cozze. Le linguine all’astice meritano da sole l’intera cena. Cottura perfetta e condimento equilibrato in cui il sapore del pesce è dominante, ma non invasivo. Ottime!
Come secondo puntiamo su un pesce autoctono, caratteristico della zona e poco comune sulle coste italiane: i sùricidi mare (in dialetto il sùrice è il topo, ma non ci sono collegamenti tra i due animali). Il pesciolino in questione appartiene alla famiglia dei pettini, il nome scientifico è XyrichtysNovacula, è diffuso nel Mediterraneo e nelle coste oceaniche. La cucina locale li vuole impanati nella farina e fritti. Questo è il modo più consueto di consumarli, non solo nei ristoranti, ma anche tra le mura domestiche. Una prelibatezza che merita di essere assaggiata almeno una volta nella vita. La carta dei vini è assortita: optiamo per un Greco di TufoDocg, Mastroberardino. Notevole è la scelta dei dolci: la tentazione è grande, ma rimandiamo alla prossima volta. Ora non ce la possiamo fare, considerate le porzioni abbondanti, siamo veramente sazi.
-
RISTORANTE - PEPPINO IL PESCATORE 2
San Nicolò di Ricadi
Capo Vaticano (VV)
T. 0963 665736
M. salvpav@libero.it