Come in Corte Aurora: aria di novità sui Colli Euganei

Ho sempre amato il profumo della legna bruciata e della nebbia che impregna il cappotto in inverno, sia perché mi ricorda di quando andavo a caccia con nonno per i campi del Polesine, sia perché so che è arrivato il momento migliore per visitare la mia amata Teolo.

Ho appena parcheggiato la macchina nella piazzetta centrale e le calde luci di Villa Lussana mi chiamano. Teolo, piccolo borgo dei Colli Euganei, si trova a circa una mezz’ora dal centro di Padova, in una posizione strategica e chiaramente di frequente passaggio per le gite fuori porta.

Oggi sono qui non per fare il solito percorso in moto di quando avevo 16 anni, ma per provare il nuovo concept di ristorazione firmato fratelli Cortellazzo: Come in corte Aurora.

COME IN CORTE AURORA: LA STORIA

I fratelli Cortellazzo, Andrea e Paolo, sono giovani innovatori, spigliati e fortemente legati alla tradizione; l’ospitalità e la ristorazione sono infatti un affare di famiglia ormai ventennale.Tutto è partito dai genitori, Mauro e Cristina, che nel 2001 hanno dato vita a “Corte Aurora”, agriturismo all’interno dell’azienda di famiglia a Cona, in provincia di Venezia.

Ed è proprio con un gioco di parole che i giovani rampolli hanno deciso di sfidare il panorama culinario padovano caricando sulle proprie spalle la responsabilità di svecchiare un ambiente (quello dei Colli Euganei) ormai fermo da anni.
Paolo e Andrea hanno ben chiaro il loro obiettivo: utilizzare tutti i prodotti delle proprie terre per proporre un’esperienza che rivisiti la classica cucina veneta in chiave global-metropolitana.

Le parole d’ordine sono quindi qualità, innovazione ed estremo controllo della filiera.
Innovazione e tradizione possono quindi coesistere sul cucuzzolo di un colle, nel bel mezzo della pianura Padana?
La mia risposta è sì.

L’AMBIENTE

Le due scalinate in porfido, sorrette dalle ringhiere in ferro battuto, accompagnano la clientela fino ai piedi della villa situata sul “belvedere” di Teolo. L’entrata è doppia perché Vila Lussana non ospita soltanto “Come in Corte Aurora”, ma anche un albergo, sempre gestito dalla famiglia.

La vista, già dall’entrata, è stupenda; il verde del parco regionale dei Colli Euganei è protagonista di un’atmosfera tranquilla e serena. Prima dell’entrata, sulla balconata, ci sono alcuni tavolini e sedie dove d’estate è possibile bere un calice di vino aspettando il tramonto.

All’entrata del ristorante, a far da protagonista, vi sono i rigorosi muri in pietra grezza e le grandi tavolate, appositamente concepite di grandi dimensioni per creare convivialità tra i commensali.

Ad accoglierci c’è Andrea, il più grande tra i fratelli, con il sorriso stampato in faccia e un grembiule di cuoio fatto a mano. Non c’è tempo da perdere ora, scopriamo il menù invernale.

IL MENU

Se dovessi trovare un “fil rouge” che unisca tutti i piatti, direi carne. Ciò che infatti rappresenta la punta di diamante della produzione di casa sono i tagli di carne di Aberdeen Angus puro sangue, allevati direttamente nell’agriturismo di famiglia dove più di 60 capi Irlandesi vivono liberamente per le campagne venete.
Ma partiamo ora con il vivo del menu.

Antipasti: lo chef, Claudio Mandara, dopo i numerosi viaggi ed esperienze culinarie, ha voluto proporre 3 scelte che uniscono il paese del Sol Levante, la Cina, il Messico e perché no, uno po’ di Sardegna.

Ravioli di faraona (di famiglia), senape e salsa teryaki o reale di Angus brasato e mirto, bao farcito da pulled maialino da latte (sempre di loro produzione) arachidi e coleslaw, tacos di guancetta di vitella brasata con germogli di soia e riduzione di turchetta e teriyaki.I crudi: Battuta di angus, carpaccio al whiskey e carne salada sono fresche di coltello e di allevamento di famiglia. Qualità e freschezza prima di tutto.
I primi: per i primi piatti, il focal point è sicuramente il risotto.
riso carnaroli, ragù di musso (asino per i non veneti) fondo e Parmigiano Reggiano 60 mesi Caseificio Pedemontana. Non sto qui a indorarvi la pillola (sicuramente tra i miglior risotti mai mangiati).Inoltre la cucina propone spaghettone di Gragnano Pastificio Gentile, aglio nero fermentato di Voghera, peperoncini (Rocoto, Jalapeños, Aji Amarillo), katsuobushi.secondi: Beh, nel caso non l’abbiate ancora capito, qui la carne va presa… E sotto il chilo non arriva nemmeno la comanda in cucina.
Angus, quaglia, cinghiale, Hareford scozzese, Wagyu (sì, autentica). Il tutto viene prima mostrato al cliente, poi servito con diverse tipologie di sale e contorni della casa. La piastra di ghisa calda rende croccante la carne che viene presentata impiattata.dolci: la nonna Cortellazzo ha sempre le mani in pasta e i dolci sono fatti a giornata, quindi vi consiglio di farvi ispirare sul momento dalle proposte del giorno.

IL VINO

La carta dei vini è in divenire, ma dà ampio respiro sia a produttori locali (chilometro zero), sia a prodotti di altissima qualità provenienti da tutta Italia e Francia (Borgogna e champagne).

Tra i vini nostrani di cui i fratelli Cortellazzo vanno molto fieri ci sono:

- Natìo – DOC Colli Euganei Rosso: un taglio bordolese Veneto nato per affrontare il tempo. Nasce solo in poche annate, quando il blend Cabernet e Merlot raggiunge la sintonia perfetta. Prodotto di grande struttura ed esuberanza.
- Buvoli Metodo Classico – Extra Brut: bolla di classe e di piacevole tensione gustativa, nata dalla terra veneta e a base di uve Pinot Nero, maturate sui lieviti per circa tre anni.
Questa esperienza culinaria è frutto dell’ossimorica vicinanza tra tradizione e sperimentazione; l’unione di più culture a tavola ci fa capire quanto la qualità sia un termine assoluto, a prescindere dalla provenienza e dal tempo, e che si palesi solo su chi è in grado di creare le condizioni affinché essa si esprima. I fratelli Cortellazzo vi aspettano, non deludeteli.