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Cultura gastronomica francese: chapeau al sindaco di Parigi

Una lettera mostra quanta attenzione sia riservata alla cultura gastronomica nella capitale francese


Sono tra coloro che qualche volta hanno accusato i francesi di sciovinismo in cucina e in gastronomia: insomma di sentirsi sempre e comunque i migliori e di snobbare il resto del mondo. Ebbene questa volta devo “togliermi il cappello", così come fece Henry Ford al passaggio di un'Alfa Romeo.

La lettera a seguire del Sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, indirizzata allo chef Alberico Penati (del ristorante Penati al Baretto di Parigi), insignito recentemente di una stella Michelin (risultato mai riuscito prima a uno chef  italiano di scuola italiana, quella di Angelo Paracucchi) mostra quale attenzione ci sia a Parigi per chi contribuisce alla cultura gastronomica e al turismo della città.

Un precedente che dovrebbe far riflettere, soprattutto in Italia dove le amministrazioni comunali (non faccio ovviamente di tutta l’erba un fascio) sono davvero poco sensibili nel far sì che la ristorazione possa diventare  un medium di turismo, mettendo il bastone fra le ruote con vincoli assurdi (i parcheggi, ricordo quanto dovesse penare Ezio Santin) o ancora con limitazioni improbabili alle cucine (un modo per ricordare Rita Denza dell’hotel Gallura di Olbia).

La ristorazione è uno straordinario veicolo di turismo e di cultura per far conoscere il territorio e i suoi prodotti, nonché fonte di introiti, lo hanno dimostrato in questi anni l’Alta Badia, la Costiera Amalfitana e la Penisola Sorrentina.

Si faccia in modo che il fenomeno sia esteso a tutto il Buon Paese.

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