Brunch all'italiana
Locali dove l'usanza anglosassone ha preso un tocco nostrano
dixit), allora ci si vizia con uno di quei buffet che uniscono di tutto un po’ per la gioia dei golosi. Ma qui gli efficienti inglesi non avevano previsto che la loro invenzione avrebbe incontrato il genio e la creatività dell’italica cucina, non paga dall’accoppiata bacon&eggs.
Il Visconte a Gudo Visconti (poco fuori Milano) hanno dato vita al Green Brunch, ispirato solo ai prodotti del territorio lombardo e pavese, frutto delle coltivazioni che circondano l’azienda e improntati ad un’alimentazione sana ed altamente digeribile. Nota interessante per le famiglie: i bambini di età inferiore ai 4 anni non pagano e possono sfogarsi liberamente all’aperto.
Luce, nella bellissima Villa Panza di Varese. Qui lo chef Matteo Pisciotta caratterizza ogni settimana il buffet con un prodotto diverso selezionato tra la gastronomia più ricercata, come Patanegra, ostriche, sashimi, fois gras o gamberi d’Oneglia. Non mancano formaggi e salumi nostrani, e la possibilità di spaziare dalla tacchinella ripiena all'angolo vegetariano, senza tralasciare i dolci fatti in casa. Da segnalare un baby menù pensato appositamente per i più piccini (dalle prime pappe ai dieci anni) e i laboratori didattici sulla Collezione d’arte contemporanea gestiti da educatori professionali.
Bocca di Dama ha dato al brunch un sapore mediterraneo. Contaminazione è la parola con la quale amano definirsi e non sorprende quindi vedere al buffet la focaccia pugliese con prosciutto e miele, dei fazzoletti di pasta matta al vino con marmellata di cipolle, mandorle, alici e olive, una mousse di ricotta con mortadella artigianale e granella di pistacchi e degli sformati di boccole con zucca, radicchio e provolone piccante.
Teapot, dove tra uova strapazzate e pancakes con sciroppo d’acero si sorseggia il vero caffè americano, quello lungo-lungo, e si trovano piatti per celiaci e vegani. Una cura particolare è riservata agli addicted della connessione con il wifi a libero accesso.