Acciuga adieu
Anche il pesce azzurro rischia di scarseggiare
pesce di mare: salutare e gustoso boccone, adieu. Voci autorevoli, quali gli esperti di biologia marina dell’Atlantic States Marine fisheries Commission e dell’Istitute for Ocean Conservation Science, comunicano che pure le sardine, aringhe e acciughe sono sempre meno presenti nei mari. Così, dopo gli sos lanciati per il super richiesto salmone, il branzino, il merluzzo e il tonno, anche i popolari pesciolini azzurri rischieranno di scarseggiare nelle nostre tavole. Pesci che, tra l'altro, sono una pedina molto importante per l'ecosistema essendo preda dei pesci più grandi. Il rapporto parla di Oceano, dunque la speranza è che nel Mediterraneo ci sia ancora una presenza nutrita per non farci mancare il sapore sapido e accattivante delle acciughe, delle sarde, dei sardoni, degli sgombri, della saraghina così come l'augurio corre pure al merluzzo dei mari del nord: che abbia lunga presenza in quelle acque fredde, altrimenti come faremmo senza baccalà e stoccafisso.
È davvero impressionante come negli eventi (matrimoni , manifestazioni etc), soprattutto organizzati da catering, questi due pesci (l'uno rosa, l’altro bianco) facciano bella mostra al centro del tavolo; il branzino quasi sempre cucinato, il salmone nella doppia versione: crudo e cotto. Raramente è possibile gustare un branzino pescato all'amo o un salmone selvaggio: la domanda assai più vorace dell'offerta ha portato allo sviluppo della piscicoltura (intensiva ed estensiva). La differenza tra un branzino di mare e uno allevato, checché se ne dica, c’è eccome, nella consistenza delle carni e nel sapore. Purtroppo questa è una realtà con la quale il consumatore deve confrontarsi, così come sul consumo del tonno, divenuto ormai un boccone richiesto in ogni locale, comprese le pizzerie.
È davvero bizzarro come la domanda di tonno si sia così largamente sviluppata nell'ultimo decennio; in realtà il pesce servito crudo alla giapponese non fa parte della nostra identità, con eccezione della tradizione pugliese ma di frutti di mare. Il fatto bizzarro è che, mentre nel Buon Paese, abbiamo assistito dagli anni Ottanta alla riscoperta dei giacimenti gastronomici locali non c'è stata una riscoperta analoga dei pesci poveri, dimenticati, di cui i nostri mari sono tuttora ricchi perché tutti vogliono salmone, branzino e tonno.
Sine qua non!