Terre di Pisa, terre di vino
Le specialità gastronomiche e i grandi vini di una Toscana alternativa
Alzi la mano chi, quando si parla di Pisa, non pensa immediatamente (e quasi soltanto) alla sua magnifica Piazza dei Miracoli e alla torre più famosa del mondo. Saggia allora l’iniziativa della Camera di Commercio cittadina che ha creato “Terre di Pisa” un vero e proprio brand che si declina nelle tante tipicità territoriali più differenti, dalle specialità gastronomiche, ai meravigliosi borghi storici, ai paesaggi di una bellezza che lascia stupefatti.
Peculiarità importante, di quello che turisticamente parlando è un vero e proprio sistema di luoghi e prodotti affascinanti, è il mondo del vino. Prima di partecipare a una grande degustazione con una trentina di aziende della provincia, abbiamo avuto modo di muoverci su e giù per le “Terre del Vino”, rendendoci conto di quanto da scoprire ci sia in termini tanto di semplice sguardo su vigneti e colline, quanto di complessità espressive estremamente articolate, di suoli e microclimi incredibilmente eterogenei ma accomunati da un filo conduttore che è la grande qualità complessiva dei vini di questa zona della Toscana. Se è davvero impossibile e poco sensato stilare una classifica di qualunque genere, è più facile raccontare qualche “istantanea” di un piccolo viaggio.
A partire dall’austero fascino antico che risale al 1089 della Badia di Morrona e dalla freschezza sapida del Felciaio 2017 a base dell’autoctono Vermentino, alla modernissima struttura che ospita La Regola a Riparbella, dove la barricaia, da visitare senza indugio, è un posto magico in cui il vino matura, cullato da opere d’arte moderna e musica. Qui è valsa la pena assaggiare il notevole Spumante Brut metodo classico 2013 a base di Manseng Gros. Istruttiva e allo stesso tempo intrigante la visita a Caiarossa, produttore che lavora in biodinamica la cui cantina, luminosissima e dagli ampi spazi vitali, è stata concepita coniugando geodinamica e principi del Feng Shui. Da non perdere un calice del Caiarossa 2013 IGT Toscana Rosso, uvaggio di morbida suadenza armonica a base di Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, Syrah, Sangiovese, Petit Verdot e Alicante, forse il più ricco di complessità tra i vini degustati. Dove dormire? Merita una sosta la fattoria Fibbiano, agriturismo con i suoi bellissimi appartamenti con i nomi di fiori ed erbe aromatiche ma anche valido produttore che tra le bottiglie annovera L’Aspetto, IGT Toscana Rosso 2012, 50 e 50 di Sangiovese e Canaiolo. Impossibile non tornarci, allora, nelle Terre di Pisa!