In Calabria, una festa nel nome del grano
A Rossano c'è stata la prima edizione della festa della mietitura
Quando si parla di generosità s’immagina una ricchezza donata, che non sempre ha una specificità di genere. Il generoso dona ciò che ha, e poco importa se si parli di un territorio, generoso, o di una famiglia. Siamo in Calabria, a Rossano precisamente, che ai confini della Piana di Sibari si alza su un golfo d’acqua cristallina che guarda a nord, verso il Monte Pollino. Questa terra si dona generosamente da secoli, se non da millenni, ai popoli che l’hanno abitata e scoperta, conquistata e dominata, restituendo alle tecniche e alle colture dell’uomo quelli che oggi sono tre orgogli fondamentali dell’agronomia di questo paese: le olive e il loro olio, il grano e le sue farine, i vigneti e il loro vino.
La famiglia Mazzei
Al netto del vino, marcatori territoriali che la famiglia Mazzei ha nel DNA da sempre.
“Da piccoli mio padre ci faceva svegliare all’alba per lavorare due ore nei campi, con i contadini, questo per capire cosa significasse la fatica e il valore della terra che abbiamo” Rodolfo Mazzei, a tavola, con la semplicità di chi vuole condividere tutto, riesce a trasmettere da subito quello che ha dentro: la fierezza. Dal 30 giugno al primo luglio, a Rossano, i fratelli Mazzei hanno organizzato la prima edizione della “Festa della Mietitura”, un evento che racchiude non solo un omaggio alla sacralità di un alimento fondamentale come il grano, ma l’orgoglio di un territorio tormentato che vuole dire la sua con la cultura, la forza e l’orgoglio, che lo hanno da sempre caratterizzato. Sotto l’occhio vigile di “mamma Mazzei”, la cultura è nelle parole di Alessandra Mazzei, i cui occhi brillano quando nei convegni media la storia delle proprie origini, l’orgoglio è nei silenzi di Rodolfo Mazzei, che non smette di assicurarsi che tutto vada bene, per tutti, e infine la forza è nel sostegno e nella presenza di Giovanni Mazzei.
La festa del grano
La Festa della Mietitura di Rossano, patrocinata dal Comune di Corigliano Rossano, è stata una due giorni di convegni e visite, in cui è emersa la voglia di riscatto di una terra segnata da uno sviluppo difficile e dalla forte sensazione, più volte evidenziata, di non essere in grado di trattenere il proprio futuro. <<Dalla Calabria si va via>>, dice il prof. Franco Filareto (Storico e saggista) in un discorso disarmante con a tema “Grano e Identità territoriale”, ma c’è anche chi rimane e ancora di più c’è anche chi con forza e non poca fatica, si sposta in città di maggiore fortuna continuando a investire in quella d’origine, creando lavoro e valorizzando le proprie radici.
I grani antichi e la mietitura
Spiegare l’importanza dei grani antichi, seguirne l’evoluzione genetica legata ai cambi di territorio e di coltura, trasmettere la ricchezza che tradizionalmente appartiene alla terra e seguirne le dinamiche, sia storiche, sia socio-economiche. Coinvolgere una popolazione fiera e donare anche più di quanto è necessario per fare festa. Condividere tutto con la certezza che sia necessario a poter crescere insieme. Tutto questo è stata la Festa della Mietitura. Una prima edizione conclusasi con una grande festa nella Masseria Mazzei, con musica popolare, prodotti locali e una rappresentazione storica della mietitura nei campi, fino al rito della benedizione, con estemporanee artistiche di pittura e canti e balli in costumi tradizionali. La Festa della Mietitura di Rossano, però, va dedicata all’accoglienza dei calabresi e al grano Saragolla, un’antica qualità tipica del territorio che può considerarsi uno dei capostipiti del grano duro. Un cereale ricco di proteine e con un basso contenuto di glutine, che lo rende molto più digeribile dei classici.
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MASSERIA MAZZEI - LE COLLINE DEL GELSO
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