Come investire in vino
Vino da investimento: le quotazioni, il mercato, le aste e i collezionisti
- Vino, da bevanda di godimento a bene di investimento
- Vino da investimento: le aste
- Vino da collezione
Cantina? Trattasi di un’indicazione d’antan, ormai in disuso, sostituita da caveau. Qualità del vino, bouquet, retrogusto fanno parte di un linguaggio del passato, forse rimasto ancora nei corsi per sommelier.
Vino, da bevanda di godimento a bene di investimento
Il vino viene descritto soprattutto secondo la quotazione degli indici e i risultati delle aste.
Sono sempre più basito nell’apprendere che il vino venga considerato un bene di investimento e, sempre meno, una bevanda da gustare, da apprezzare, ovverosia un bene di godimento, così come dovrebbe essere.
Non a caso sempre di più viene dato spazio, soprattutto nella stampa vinicola, agli “indici Liv-ex” (Fine Wine 50, Fine Wine 100, Bordeaux 500, Fine Wine 1000) che offrono i valori dei vini francesi e “Liv-ex Classification", quotazioni dei vini più pregiati al mondo.
Un riflesso di quanto avviene nei mercati finanziari con le azioni, al punto che le quotazioni dei vini superano ormai l’interesse per le votazioni di Parker e guide specializzate, da sempre protagoniste dei destini di bianchi e rossi.
Vino da investimento: le aste
Nondimeno importanti, a conferire un interesse finanziario, sono le frequenti aste che si tengono negli Stati Uniti, in Francia, in Italia e nei mercati orientali.
Pochi giorni fa la notizia che Christie’s (famosa casa d’aste) ha annunciato che il vino spaziale, ovvero la bottiglia di Petrus 2000 che ha trascorso più di un anno nello spazio, sarà messa all’asta con base di partenza di 720.000 sterline.
Altra notizia sensazionale arriva da Shangai, dove la bottiglia numero 3 di vitigno Ansonica dell’azienda Perseo&Medusa è stata aggiudicata, guarda caso a un” investitore” di Shangai, alla cifra record, per un vino made in Italy, di 330 mila euro. Un bianco prodotto nell’Isola del Giglio, di cui non metto in dubbio le qualità e la valenza della bottiglia, ottenuta da vendemmia eroica in un territorio difficile, ma non certo con un pedigree tale da raggiungere questa cifra, dopo un’asta che si è svolta tra ben 600 wine club. Di certo la bottiglia sarà collocata, ben in vista, in uno dei caveau di miliardari, magari astemi, che sanno però scommettere sul valore prossimo venturo, così come fanno i broker di borsa.
Vino da collezione
C’è pure chi non solo “colleziona vini” (altro termine ormai diffuso, quasi fossero quadri), ma ha trovato un modo ingegnoso di sfruttare il suo prezioso caveau.
Si tratta del più grande collezionista di vini al mondo, tale Michel Michel-Jack Chasseuil, la cui raccolta di vini pregiati è valutata circa 60 milioni di dollari. Il biglietto d’ingresso costa 600 dollari, quasi fosse il Louvre o la Galleria degli Uffizi. Peccato si esca dal caveau a bocca asciutta, alla vista di tanto ben di dio.