Biodiversità e agricoltura in Salento
La biodiversità agricola, in Salento, passa per la Casa delle AgriCulture Tullia e Gino. Un'utopia di cibo di qualità che educa alla restanza e al rispetto per l'ambiente
- La difesa della biodiversità agricola e l'educazione alla "restanza"
- In salento, il primo mulino di comunità agro-biodiverso
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“Dammi l’illusione di credere che questa vità è bella come lo sei te”. Su un muro vicino alla Casa delle AgriCulture Tullia e Gino compare questa scritta. Scoprirò solo dopo che è un verso di una canzone pop.
Mi piace però continuare a pensare che sia dedicata a questo bellissimo progetto in terra di salento: Casa delle AgriCulture Tullia e Gino, un’organizzazione di volontariato attiva nella difesa dell’agro-Biodiversità o biodiversità agricola.
La difesa della biodiversità agricola e l'educazione alla "restanza"
In parole più semplici l’organizzazione protegge la biodiversità agricola con il recupero di vecchi terreni incolti. L'intenzione è di dare a questi terreni una seconda chance, di coltivarli e di coltivare una nuova sensibilità verso la terra.
Rilanciare una micro-economia che possa aiutare aree fortemente soggette allo spopolamento, come il basso Salento, alla “restanza”, termine che indica la scelta di cercare o di creare nuove opportunità, restando appunto, e non emigrando.
Dalla somma di queste scelte si determinano le rinascite di certi luoghi. È questa la premessa che, nel 2012, ha animato la nascita di questa organizzazione che a oggi ha sottratto già 20 ettari all’abbandono per la coltivazione di diverse varietà di grano, come Senatore Cappelli, Strazzavisazz, Saragolla, dei Farro dicocco e monococco, Orzo Nudo, Capiniura, Maiorca, Gentilrosso e Canapa a fini alimentari.
In Salento, il primo Mulino di Comunità agro-biodiverso
L’associazione vanta anche la creazione di un “Mulino di Comunità”, primo esperimento in Italia di un centro agro-biodiverso di trasformazione polivalente di cereali di qualità, dove chiunque può portare il proprio raccolto per un servizio di molitura a costi equi.
L’obiettivo è quello di garantire, a tutti, un cibo sano e di qualità, grazie alla macinazione a pietra che permette di conservare il germe, la parte più nobile del seme, a differenza del processo industriale, che lavora maggiori quantità e raffina, surriscaldando e impoverendo le farine di vitamine e proteine.
Una storia profondamente radicata nel territorio e nella terra in cui nasce, che vive 365 giorni all’anno, ma che ogni anno, in estate, fa il punto della situazione nella “Notte Verde”.
L’happening è dedicato ai prodotti che nascono dall’esperienza della casa delle AgriCulture e ai temi legati all’agricoltura organica e alla sua economia, alla salute e all’ambiente.
Ospiti illustri, laboratori, performance, coltivatori di cambiamento e utopisti concreti animano un programma che è anche profonda riflessione sul diritto al cibo. Un appuntamento da non perdere, se ci si trova in Salento a fine agosto.
Contatti
Casa delle AgriCulture
Via Vecchia Lecce, Castiglione d'Otranto (LE)
348.5649772
ass.casadelleagriculture@gmail.com
www.casadelleagriculturetulliaegino.com