A Milano le caramelle plastic free
Alla pasticceria Rapisardi le caramelle che si mangiano senza scartarle
Il mese scorso un amico mi ha regalato le Bontan Ame, delle caramelle giapponesi avvolte in carta di riso e pronte da mangiare, senza scartarle. È stato amore al primo morso. Le ho cercate invano a Milano e, non trovandole, mi sono limitata al loro ricordo. Ero quasi rassegnata quando, una settimana fa, mi imbatto in una foto della mia pasticceria di fiducia, Rapisardi Pasticceria & Dessert: scopro che Marcello, il pasticcere, sta sperimentando delle caramelle gelées in carta edibile. Ovviamente non resisto e vado a provarle. Oltre a essere buone, credo siano una figata pazzesca perché il tema del plastic free, sebbene l’Italia continui a rimandare, è urgente. È ora di mettere seriamente al bando la plastica monouso, i nostri mari ci ringrazieranno, e non solo loro. Anche se sono consapevole che non basteranno a rivoluzionare l’intero sistema, questi gesti di responsabilità quotidiana meritano di essere visibili e comunicati, soprattutto se interessano il mondo della cucina, in cui di plastica si fa abuso e la parola spreco è all’ordine del giorno.
Marcello è uno lungimirante, che non si ferma mai, ha una mente aperta, non si accontenta, prova, osa, fa ricerca. E te l’aspetti da chi di gavetta, nonostante la giovane età, ne ha fatta, e pure un bel po’. Pasticcere di Moreno Cedroni, responsabile di cioccolateria da Ernst Knam, un’esperienza da Heston Blumenthal, poi Ezio Santin, Andrea Berton, Claudio Sadler, fino al suo piccolo laboratorio in piazzale Bacone, che gestisce insieme alla sua compagna, la brava e garbata Francesca. Un posto dove entri quando vuoi andare sul sicuro. Perché qui, dalle torte alla piccola pasticceria, dai lievitati alle praline, dalle caramelle alle quiche, è difficile rimanere delusi. E Francesca con l’ospitalità ci sa fare eccome: sorride, è pacata, competente, pronta a mettere a proprio agio i clienti. Dietro la vetrina c’è il laboratorio a vista, dove Marcello si diverte a creare e dove hanno preso vita le caramelle in carta commestibile, che si mangiano senza scartarle. All’interno sono delle pectine di frutta, dai gusti più vari (arancia peperone vaniglia; kiwi lime; açai; cocco rum) senza glutine (salvo eventuali contaminazioni perché il laboratorio non è certificato) e senza colla di pesce, quindi adatte ai vegani.
La carta si chiama "obulato", è un foglio ultrasottile, inodore, insapore e trasparente, realizzato con amido di patata, olio di semi di girasole e lecitina di soia. Arriva dalla Spagna, ma viene prodotta in Giappone. “Vista l'attenzione sempre maggiore, abbiamo cercato di applicare il concetto di eat clean (meno grassi, attenzione all'origine degli alimenti, sostenibilità, detox e superfood) alla parte più fisica del cibo, involucro incluso. Ormai la nostra società abusa di parecchie cose. Lo spreco e, di conseguenza, l'inquinamento sono tematiche scottanti. Eliminando la carta delle caramelle, e sostituendola con una carta commestibile, riduciamo la possibilità di incappare nel rischio di buttare la carta per strada, riduciamo i rifiuti da smaltire e l'impatto ambientale degli stessi. Al momento produciamo un quantitativo limitato di caramelle, perché la carta è molto sensibile all'umidità, ma stiamo cercando di trovare un'azienda che realizzi un packaging ecosostenibile e adatto al contatto alimentare, in modo da poterle confezionare e rendere più pratiche per l'asporto”, spiegano Francesca e Marcello. Ora non ci resta che disabituarci all’idea dello scarto che, di fronte a una caramella, è abbastanza automatico.
Contatti
Marcello Rapisardi - Pasticceria & Dessert
Piazzale Bacone 12, Milano
02.84215008
info@pasticceriarapisardi.com
www.pasticceriarapisardi.com