Come preparare le chiacchiere di Carnevale
Più chiacchiere per tutti. La ricetta del dolce tipico di Carnevale
La casa di mia zia Elia, durante il Carnevale, si trasformava in una vera e propria fucina di dolci. Io ne ero ovviamente contento, perchè sarà stata l’affezione all’Artusi, ma avevo una passione per i Cenci. Una volta li commissionai a mia zia, ma lei, da romagnola doc, non intese subito che si trattava delle frappole (era questo il nome con cui venivano chiamate le chiacchiere nel mio paese).
Chiarimmo subito il malinteso: la ricetta presentava diverse varianti linguistiche. I toscani le chiamano Cenci, i romagnoli Frappole, gli emiliani Frappe o Sfrappole, i liguri e i piemontesi Bugie, i veneti Crostoli o Galani, i calabresi Nastrine, ma esiste un nome universalmente inteso nella penisola: Chiacchiere. Ne ordinai a bizzeffe e sono dovute finire perché smettessi di mangiarle, tant'è che feci indigestione...
DIFFICOLTÀ
TEMPO
COSTO
Ingredienti
- 250 g di farina
- 25 g di burro
- 50 g di zucchero
- 10 g di zucchero in polvere
- 1 uovo
- 1 cucchiaio di acquavite
- 5 g di sale
- un pizzico di vanillina
- 1 scorza di limone grattugiata
- olio per friggere
Procedimento
- Fate un mucchietto con la farina setacciata, aggiungete a uno a uno tutti gli ingredienti, seguendo quest’ordine: burro, zucchero, uovo, vanillina, acquavite, scorza di limone grattugiata e sale.
- Cercate di ottenere una pasta piuttosto soda, lavoratela moltissimo con le mani e lasciatela riposare per una mezz’oretta un po’ infarinata e avvolta in un panno pulito. Se vi riesce troppo tenera, aggiungete altra farina, se invece l’impasto lasciato a riposo dovesse aver formato una crosticina, lavoratelo un’altra volta e fate in modo che si mantenga elastico, liscio e senza grumi.
- Tirate una sfoglia dello spessore di un millimetro e, con una rotellina da ravioli, tagliatela a strisce lunghe 8-10 centimetri e larghe 4-5 centimetri. Fate in queste strisce qualche incisione per intrecciarle o accartocciarle. Friggetele in olio bollente, girandole in modo da farle dorare dappertutto. Quando non saranno più bollenti spolverate con zucchero a velo.