Whisky e Rum in festival

Annoiata dalla mole di eventi gastronomici che si presentano quotidianamente alla mia attenzione e soprattutto alla mia mail, stavo per capitolare e decidere di optare per un weekend diverso in cui non ci fossero tracce di gastronomia, cucina, chef e compagnia cantando.

Il festival del whisky

Ma, proprio quando mi oriento per una due giorni all’insegna della musica e delle terme, ecco un’illuminazione sulla via di Damasco: un festival a Milano dedicato al whisky e al rum.

I due spiriti, ottenuti rispettivamente dalla macerazione e distillazione di cereali (malto) e di canna da zucchero, molto popolari in Scozia e in America Latina, stanno attraversando un periodo di particolare fervore grazie alla loro riscoperta in cucina e alla rivalutazione dei cocktail come soluzioni a tutto pasto.

L'attuale boom ha allargato il loro raggio di diffusione e di produzione con esperimenti artigianali anche made in Italy. Due ingredienti che esercitano su di me un enorme fascino, proporzionato a una scarsa conoscenza su cui mi piacerebbe lavorare.

Dove si svolgerà?

Non ho saputo resistere alla tentazione, stravolgendo i miei piani e annotando sull’agenda questo evento. Scopro che, a mia insaputa, la kermesse è giunta alla sua nona edizione. L’appuntamento di quest’anno è all’Hotel Marriott di Milano il 15 e 16 novembre.

Ottocento metri quadrati ospiteranno tanti espositori che daranno la possibilità di degustare oltre duemila etichette di whisky e rum. Da quelli più pregiati a quelli dal lungo invecchiamento, a quelli più ricercati prodotti da distillerie ora inesistenti.

Un vasto assortimento di distillati dalle fragranze, dagli aromi, dalle provenienze più diverse e proporzionati al portafoglio. Per gli appassionati, ma anche per i neofiti che, come me, volessero approfondire non mancheranno delle degustazioni guidate da esperti pronti a chiarire ogni tipo di dubbio.

Di fronte alla popolarità indiscussa dei drink, un focus sui prodotti con cui si preparano sarebbe l’occasione perfetta per sviscerare tematiche poco battute dalla comunicazione gastronomica ed evitare di parlare senza cognizione di causa.

E poi, quale opportunità migliore di un piovoso weekend di novembre per dedicarsi alla cultura del buon bere? Ho deciso, ci vado!