Mangiare come un Porteño
Da Milano a Buenos Aires con le specialità argentine
Scostare la tenda di velluto rosso e poggiare i piedi sul pavimento a scacchiera. Come un debutto in scena o l'irruzione su un set di David Lynch in cui risuona un tango come colonna sonora, si fa il proprio ingresso a "El Porteño", un ristorante di specialità argentine in zona Ticinese.
Il nome è quello usato in lingua spagnola per definire un vero abitante di Buenos Aires, quasi a voler garantire l’autenticità della cucina mostrando il passaporto sin dall’insegna. Affascinante senza risultare freddo, intimo nonostante l'affollamento, si presenta come un luogo in cui i dettagli sono frammenti espatriati dell'animo della capitale argentina, con contaminazioni industrial (date un’occhiata ai tubi in acciaio al soffitto) e irrinunciabili must del momento; cantina e cucina a vista.
Al tavolo si è accolti con abbondanza, in chiara controtendenza rispetto all’attuale trionfo del "poco": creme spalmabili di benvenuto da accompagnare al variegato cestino del pane, salse per condire le carni e un’ampia scelta nel menù e nella carta dei vini, che invita a optare per vitigni argentini, partendo dal più diffuso Malbec sino a quelli a noi più familiari come Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah. Inauguriamo l'ordinazione con un sashimi pato (sashimi di filetto di fassone piemontese con foie gras e riduzione di aceto balsamico) e la promessa di provarne le altre varianti dopo averne gustato la tenerezza e il saporito equilibrio; magari marinato con soia, arancia e senape in grani.
Seppur tentati dalle empanadas, ci fiondiamo sulla "parrilla" senza esitazioni: Lomo Buenos Aires (disponibile anche in forma di filetto intero da dividere tra i commensali) e Costillar el Porteño, ovvero costine di vitello tagliate lungo l’osso, il tutto servito automaticamente con cinque contorni, tra cui un puré di zucca veramente delizioso. Gli amanti dei piatti più succulenti non potranno farsi sfuggire un assaggio di animelle (mollejas), così come i golosi, un dessert a base di dulche de leche, imperativo del dulcis in fundo. Prendiamo un lecca lecca dall’albero che plana sul tavolo insieme al conto: la sensazione che abita in bocca all’uscita è quella di essere per una sera, veri porteños.
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EL PORTEÑO
Via Gian Galeazzo 25, Milano
T. 02 58 43 75 93
M. info@elporteno.it