L'hamburger
Hamburger. Adesso è roba da chef
A Rivoli, da un anno circa, è stata aperta con grande successo una agrihamburgeria che è stata protagonista anche di una battaglia legale con Mc Donald's per il nome usato in un primo momento, cioè <<Mac Bun Slow FastFood>>, oggi <<M**Bun>>.
L'espressione dialettale mac bun significa <<solo buono>>. Ebbene, gli hamburgher sono alla rucola (mac al verd), con cipolla e pancetta (gaute mac da suta), con toma fusa (chiel). A Firenze, dal sempre giovane <<Ringo Bar>> (Borgo San Jacopo), l'hambuger è un must da lunga data. Ma l'hamburger diventa musa ispiratrice soprattutto tra gli chef.
Così si può gustare il delicato hamburger di manzo con chips di patate alla paprika di Andrea Berton del Ristorante e caffè Trussardi a Milano, dove il panino è ottenuto con lievito naturale. Sempre a Milano, nel ristorante del Park Hyatt Hotel, lo chef Filippo Gozzoli prepara <<il mio sandwich burger>>, due panini al latte con due hamburger di fassone con ingredienti diversi.
Al Calandrino di Sarmeola di Rubano (Padova) ha furoreggiato il Big Max di Massimiliano Alajmo dove, oltre alla cucina maniacale degli ingredienti, la prestazione è degna di un boccone da re: piatto piano, tovagliolo rosso, due tavolette di legno legate dallo spago che tengono chiuso l'hamburger. Sine qua non.