Una cena Da Vittorio a Brusaporto
Da Vittorio a Brusaporto. Dai paccheri alla Vittorio alla Orecchia di elefante fino al dessert Gioconda.
Ho sempre amato il panettone tutto l’anno che, sebbene ormai sia diffuso, ho lanciato per la prima volta nel lontano 2010, attirando meriti e critiche. Rebus sic stantibus, la mia gola mi spinge, in ogni stagione, a cercare quel gusto di lievitato con frutta e candidi.
GIOCONDA
Così metti una sera di fine estate a Brusaporto, “DaVittorio”, il ristorante della famiglia Cerea: voglio sottolineare “famiglia” perché, nonostante sia una realtà internazionale (Brusaporto, Shangai, Saigon, St. Moritz, Milano) e vanti la leadership nel catering di qualità, a capo di tutte le attività sono i 5 fratelli (Enrico, Roberto, Rossella, Francesco, Barbara) e la mamma, conosciuta come Bruna, ma Gioconda all’anagrafe.
Con questo nome è stato battezzato un lievitato, dall’impasto soffice e delicato, che racchiude tutti i frutti solari di stagione: pesche leggermente candite e albicocche che sprigionano il profumo di moscato di Scanzo. Confesso, è stato un incontro di terzo livello: Gioconda è un dessert ideale, da servire anche con gelato e soprattutto da non tagliare a fette (con il coltello), ma da strappare con le mani come il panettone.
DA VITTORIO: I PIATTI
Mentre in veranda assaggiavo un piatto inaspettato, quale lo spaghetto di tonno, bagnacauda e crumble di mandorle, frutto di creatività e tecnica. Così come il risotto capretto, melanzana e pomodoro bruciato, notavo nei tavoli vicini un grande roteare di pane nei tegami di servizio, insomma una vera e propria scarpetta.
Un gesto che tutti vorrebbero fare, ma in nome del bon ton si astengono. A Brusaporto il tabù è stato vinto con i paccheri alla Vittorio (ai tre pomodori, mantecati burro e parmigiano), cucinati al tavolo. Una scenografia da applausi, quando la cucina di tradizione è elevata a specialità “gourmet”, una via che la ristorazione italiana dovrebbe percorrere con più coraggio e meno scopiazzature esotiche.I fratelli Cerea hanno questa abilità di proposta, come con la sontuosa “Orecchia di elefante”. La stessa qualità sono in grado di offrirla nel creativo menu di pesce: tacos di ricciola, granchio reale, zucchine e limone, coda di scampo, melanzana perlina, miele e zenzero.
Il finale è sempre un tourbillon di dolci, praline, confetti e bonbon: un imprinting della casa dove, ancora una volta, l’eccellenza è un distintivo familiare.
La carta dei vini è superlativa: un plauso al sommelier, che approva, a differenza di molti colleghi, la temperatura dei vini rossi alla maniera di Angelo Gaia.
Contatti
Da Vittorio
Via Cantalupa 17, Brusaporto (BG)
035.681024
info@davittorio.com
www.davittorio.com