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Basterà il tappo antirabbocco?

Dopo la trasmissione sull'entrata in vigore della normativa europea permangono i dubbi sull'effettiva tutela dell'olio


tappo antirabbocco) e di un'etichetta trasparente (ai trasgressori sanzioni da 1 a 8 mila euro).

Lo impone una norma dell'Ue da anni annunciata, poi scomparsa, ma ora in vigore. Perché il tappo antirabbocco? L'obiettivo è di non permettere che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione venga aperta e riutilizzata con un olio di provenienza diversa. È vero che, in diversi locali, una bottiglia con una etichetta di un produttore affermato, una volta esaurita, venga "riempita" con un olio di costi e qualità inferiori. Addirittura alcune pizzerie utilizzano, a lungo, oliere aperte, colme di peperoncino, continuamente alimentate con oli diversi . 


D'altro canto questo provvedimento punisce i comportamenti scorretti della ristorazione ma non risolve il problema principale delle truffe che, numerose, colpiscono l'olio made in Italy. Chi controlla la provenienza e la qualità dell'olio protetto dal tappo antirabbocco? Le truffe di miscele provenienti da Paesi terzi, di cui non viene dichiarata l'origine, sono davvero notevoli. Sull'addio alle vecchie oliere però c'è un'incertezza: non ci sono ancora dispositivi antirabbocco omologati, di conseguenza i produttori di olio come possono applicare la norma?

E allora chi è il trasgressore: il ristoratore o il produttore?

Sine qua non.
 

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