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Tre birre irlandesi per San Patrizio

A San Patrizio osate con le birre irlandesi di Whiplash, non con la solita birra



San Patrizio andiamo, è tempo di birre irlandesi. Dimentichiamo la solita pinta di Guinness e proviamo ad associare la festa cristiana più popolare al mondo a birrifici giovani che hanno contribuito alla craft beer revolution del trifoglio. Tutt’altro che tradizionale è l’approccio di Whiplash, una realtà appartenente alla terza ondata, iniziata nel 2013, della rivoluzione brassicola irlandese.
la birra di whiplash

Come nascono le birre irlandesi di Whiplash?

Nato nel 2015 a Wicklow, dall’incontro tra Alex Lawes e Alan Wolfe e dalla loro passione per la produzione di “birre pazze”, Whiplash adotta da subito l’avanguardistico modello del gipsy brewing. Mentre lavorano per la Rye River Brewing Company, i due ragazzi prendono in affitto gli impianti per produrre piccoli lotti della propria birra in modo indipendente. “Eravamo due ragazzi con tanta passione, ma non avevamo soldi, il modo migliore per portare avanti la nostra idea di birra era noleggiare l'attrezzatura di altre persone”, spiega Alex. I loro continui esperimenti riescono e le birre firmate Whiplash vengono apprezzate sia dai professionisti che amano la loro creatività, sia dai bevitori occasionali che vengono colpiti dalle luppolature audaci e dal design pulito e minimalista delle loro lattine firmate dall’artista Sophie De Vere, che sembrano tele, oggetti da collezione.
la birra di whiplash

Il luppolo protagonista delle birre irlandesi di Whiplash

La produzione luppolo-centrica, che punta su Session Ipa e Micro Ipa di facile beva ed eleganza, incontra un buon feedback da parte dei consumatori. Così, quello che era un hobby si trasforma presto in un lavoro a tempo pieno, che viene ripagato con premi quali Ireland’s Top Rated Brewery su Untappd. Nel 2019 Alex e Alan compiono il grande passo: mettono fine al loro girovagare e creano un proprio birrificio a Ballyfermot. Per l’occasione organizzano Fidelity, alla Mansion House, un festival della birra in cui invitano 30 dei loro birrifici preferiti per far assaggiare le loro birre e, allo stesso tempo, festeggiare. La musica è sempre presente nella filosofia di questo birrificio che crea il nome delle lattine in base alle playlist del cuore. L'8 novembre del 2019 la prima birra entra nel fermentatore e il birrificio Whiplash diventa ufficialmente operativo. Le dimensioni del birrificio sono micro e tutto viene impostato sulla qualità delle piccole produzioni. “A noi va bene. Siamo solo all'inizio", sottolineano i titolari. L’uso del dry hopping è il simbolo del loro approccio moderno e audace, che si concentra sulla produzione di Pale Ale e Ipa a tendenza Hazy.

San Patrizio e le tre birre irlandesi di Whiplash

Per festeggiare in maniera diversa San Patrizio stappiamo tre birre firmate Whiplash, distribuite in Italia dagli amici di Ales&Co. Bone Machine è una American Ipa prodotta con avena e frumento maltato: dalla luppolatura particolarmente intensa, presenta un aspetto leggermente torbido, al palato le note vellutate si sovrappongono a sentori di frutta matura, marmellata e caramello. La chiusa è asciutta e pulita. Le note agrumate di pompelmo e limone sono il biglietto da visita di Body Riddle, una Pale Ale dalla tonalità tropicale con una piacevole vena resinosa. Il profilo maltato, volutamente leggero, lascia spazio alle componenti aromatiche.
La luppolatura è massiccia in Let it happen, una Double Ipa con Citra che al palato offre intense note di lychee, frutto della passione e scorza di limone.

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