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La birra in lattina di Siren

Con Highway to Ale scopriamo Siren, il birrificio inglese ispirato dalle sirene della mitologia greca



Fare la birra che si vuole, indipendentemente dal costo delle materie prime e senza dare limiti alla creatività e alla ricerca. È questa la filosofia del birrificio Siren che si è sempre rifiutato di far uscire dalla propria casa una birra che non soddisfi i suoi alti standard qualitativi. Un approccio non convenzionale? Forse, ma sicuramente libero e che non bada a spese in fatto di qualità. Ma non solo, Siren porta avanti l’idea che esiste una birra per ciascuno di noi: il bello è scoprirla. Che si abbia voglia di una birra chiara fruttata e luppolata in una calda giornata di sole o di una stout ricca e soddisfacente alla fine di una serata, non importa: Siren ha sempre quello che fa per te.
La birra in lattina di Siren

Da dove deriva il nome del birrificio Siren?

Non è un caso che lo stesso nome del birrificio alluda alle sirene della mitologia greca: le loro voci si sovrapponevano creando una melodia complessa e misteriosa a cui era impossibile resistere. Allo stesso modo Siren Craft Brew lavora intrecciando quattro ingredienti a elementi magici e segreti da cui derivano delle birre dall’anima ricca di sfumature, dalle quali non si può non essere attratti.

L’ideatore del progetto è Darron Anley che, appassionato di birre moderne dal sapore intenso, non è riuscito a non farsi coinvolgere dall’idea di un birrificio indipendente, che fonda nel 2013 a pochi chilometri da Londra. La storia di questo birrificio è impressa in ogni singola lattina. L’idea alla base del progetto è semplice, quanto complessa da realizzare: far conoscere agli appassionati e ai professionisti del settore delle birre semplici, ma di carattere, accessibili a tutti.

Le birre di punta oggi sono sei, con una produzione prolifica e tanti premi che arrivano meritatamente. “Best Brewer in England '' per gli utenti di Ratebeer nel 2015 e Supreme Champion Beer of Britain da CAMRA nel 2018.
Le birre in lattina di Siren

Dalle torrefazioni di caffè al Rainbow Project: i progetti del birrificio Siren

Tanti i progetti brillanti del birrificio, come Project Barista in cui la birra di Siren incontra il caffè di piccole e ricercate torrefazioni e gli audaci affinamenti nel legno, la birra Maiden è una prova della storia d’amore del birrificio con le botti. Ma l’idea più brillante di Siren è il Rainbow Project, nato da un’intuizione dell'ex capo birraio, Ryan Witter-Merithew, che ha riunito sette dei suoi birrifici preferiti del Regno Unito: Magic Rock, Partizan, Hawkshead, Kernel, Brodies e Buxton chiedendo loro di creare birre ispirandosi ai colori dell’arcobaleno.

A ogni birrificio è stato chiesto di preparare una IPA a partire da un colore diverso che gli è stato assegnato in maniera casuale. Per l’occasione è stata organizzata una piccola festa di lancio al King William IV a Londra. È arrivata gente da ogni paese: si è creata una bella atmosfera e ogni birrificio ha sperimentato idee, ricette e tecniche di produzione.

Nel 2014 il Rainbow Project si è aperto ai birrifici di tutta Europa più un newyorkese, il 2015 è stato l’anno di svolta perché il progetto ha suscitato l’interesse dei birrifici statunitensi e nel 2016 l’International Rainbow Project è andato in Nuova Zelanda. Dopo avergli dato una risonanza mondiale, nel 2019 Siren cede le redini del progetto Rainbow ai giovani amici di Left Handed Giant.
La birra Broken Dream

Le birre in lattina del birrificio Siren

Nel 2018 Siren dà vita a un progetto molto ambizioso: capisce che è arrivato il momento di svoltare e di mettere la birra in lattina come vogliono i fan del birrificio. Attraverso un crowdfounding ha raccolto più di 1,2 milioni di sterline che vengono investiti in un birrificio da 2.500 metri quadrati, quattro nuovi fermentatori da 240 hL, un Brite Beer Tank (BBT) da 100 hL, un nuovo Hop Cannon, che consentirà un dry hopping più efficiente e una linea di inlattinamento all'avanguardia che permetterà di riempire fino a 6.000 lattine all'ora.

A luglio del 2019 viene lanciato il nuovo branding e la nuova linea di lattine. “Il nostro obiettivo era di rimanere fedeli all'etica narrativa di Siren, rendendo omaggio allo stile illustrativo precedente e introducendo, al contempo, un design che possa esprimere davvero l'amore, la cura e la dedizione che ci sono nella produzione della nostra birra.

Abbiamo anche ritenuto che fosse il momento giusto per introdurre un po’ più di colore nella nostra gamma”, spiegano i titolari. La core-line è illustrata con sirene ispirate alle birre, con elementi come luppolo, chicchi di caffè o avena, ma questo è solo l'inizio della storia che viene approfondita con etichette che sono delle piccole opere d’arte che svelano il personaggio e la sua personalità: immaginaria, astratta e intrecciata con il liquido all'interno.

Per approfondire la conoscenza di Siren, apriamo 4 delle sue birre in lattina distribuite in Italia da Ales&Co. Sound Wave è una West Coast Ipa dalla luppolatura intensa. Grande bevibilità e note floreali che chiudono con un finale elegantemente amaro. Nella core-line del birrificio anche Yu-Lu, nata da anni di studio e dalla sperimentazione con il lievito Vermont. Agrumata e dissetante, è una Session IPA brassata con foglie di tè Earl Grey e scorza di limone, che regalano note acidule di bergamotto ed una vena floreale. È una Session Ipa anche Lumina, una birra fruttata e dissetante, con note citriche e floreali. Leggera e intensa, chiude con secchezza e pulizia, in più è senza glutine. Chiudiamo l’assaggio con Broken Dream, Breakfast Stout prodotta con avena e lattosio. Una birra scura, con note leggermente affumicate e sentori di caffè e cioccolato. Una struttura cremosa e vellutata che si costruisce su tostature medie e intense.

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