Gorizia portami tante rose!
La città friulana è patria di un raro radicchio che porta il nome del fiore
Non è un fiore e nemmeno un colore. Se vi capita di sentire nominare la Rosa di Gorizia, sappiate che si sta parlando di un prelibato radicchio rosso a forma di rosa, una vera rarità che appartiene agli orti goriziani e che si sta cercando di proteggere anche attraverso il conseguimento della Dop. Le sue origini si perdono nella storia, il primo a scriverne nel 1873 fu il barone austriaco Carl von Czoernig citandola come “cicoria rossastra”, ma non c’è dubbio che la sua coltivazione risalga a molto tempo prima.
Questo tipo di radicchio è caratterizzato da una notevole resistenza al gelo ed al freddo, essendosi adattato perfettamente, nel tempo, al clima invernale di Gorizia. Viene seminato in pieno campo in tarda primavera, al più tardi all’inizio estate e con il primo freddo (fine ottobre o inizio novembre) viene raccolto con le radici e legato in mazzi che sono conservati per un certo periodo in trincee scavate nel campo stesso, per evitare la perdita di peso causata dal gelo. Il prodotto una volta ripulito dalle foglie e dalle radici è pronto per essere commercializzato.Croccante e dotato di sapore intenso, leggermente amarognolo, si mangia bene crudo o anche cotto. E’ un specialità che ho trovato davvero interessante e che farà concorrenza al più noto radicchio di Treviso, anche se indubbiamente questo è un prodotto già affermato sul mercato.
ROSA DI GORIZIA
c/o Biolab
via dei Vegetariani, 2
Gorizia
T. 0481 539877