Pure
in campo culinario si segnalano divertenti digressioni tanto che, dopo la recente uscita in Gran Bretagna di Cinquanta sfumature di
pollo (e non voglio immaginare che sorte tapina tocchi al pennuto), mi ritrovo tra le mail la notizia della pubblicazione della nostrana
50 sfumature di fritto (112 pag., 10 euro, Lupo Editore). Come recita il sottotitolo, si tratta di un piccolo manuale untologico redatto da una pattuglia di giornaliste, food blogger docenti universitari, pensionati, professori, nonne, mamme e figli. Mancano all’appello, per evidenti motivi, i cardiologi.
Il libro ad alto tasso di colesterolo raccoglie cinquanta
ricette per chi pensa che la frittura sia sensuale e afrodisiaca (
comunicato dixit). E già me la immagino la mite casalinga armata di un rotolo di carta
fritti che accoglie a casa il marito, dopo una giornata di lavoro, al grido di “Tesoro, stasera ti faccio impazzire i triglicerdi!”.