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Pesce italiano, scatta il Dependence day

Secondo una recente indagine dal 21 aprile il pescato made in Italy è tecnicamente esaurito


Il 21 aprile. Segnatevi bene questa data in agenda, perché è stato un giorno spartiacque secondo la New economics foundation (Nef). E di acqua, o almeno di mare, si parla nel rapporto che la fondazione inglese ha stilato in materia di pesca europea. Stando a questa indagine, sabato scorso era per l’Italia il Fish dependence day, cioè il  giorno in cui il nostro Paese inizia a essere dipendente dalle importazioni per coprire il proprio fabbisogno di pesce. La notizia eclatante è che siamo autosufficienti per appena il 30 per cento del pesce che consumiamo.


E il resto allora? La Coldiretti sostiene per esempio che buona parte delle vongole proviene dalla Turchia, mentre i gamberetti, che rappresentano quasi la metà del pesce importato in Italia, sono spesso targati Cina, Argentina o Vietnam. Il consiglio è di controllare bene l’etichetta al momento dell’acquisto, perché per legge deve indicare la provenienza del pescato. Per intenderci, se volete decifrare le sigle astruse riportate sulla vaschetta, il Mediterraneo è indicato come “zona Fao 37”. La cosa inquietante è che ’importazione extraeuropea porta con sé il rischio di sonore truffe come nel caso del pangasio del Mekong venduto come cernia, l’halibut atlantico al posto delle sogliole o lo squalo smeriglio venduto come pesce spada.


Un’altra via è allora possibile? Lo chiede il Gastronauta ad alcuni esperti, chef, biologi durante la trasmissione di sabato 27 aprile, alle 11 su Radio24.

Intervengono:

DANIELA BORRIELLO | Impresa Pesca Coldiretti di Savona  

CORRADO PICCINETTI | Biologo marino, Professore associato di Ecologia all’Università di Bologna

VALENTINA TEPEDINO | Direttore di EuroFishmarket.it

ROBERTO PETZA | S’Apposentu, Siddi Medio Campidano

GIUSEPPE RICCHEBUONO | Vescovado di Noli (SV)

GILBERTO FERRARI | Federcoopesca-Confcooperative

SILVIA GAMBACCINI | Coop Aplysia di Livorno, coordinatrice del progetto “pesce dimenticato: dalle rete alla cattedra”

GIUSEPPE GALLINA | Stand n° 2, banco del pesce al mercato di Porta Palazzo, Torino

LUCIANO ZAZZERI | La Pineta a Marina di Bibbona (LI)

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