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La spesa consapevole

Non sottovalutate il momento della spesa: richiede massima concentrazione, specie di questi tempi


La parola d’ordine è riciclo, recupero. E già, di questi tempi, non si butta via nulla. Ecco perché fare la spesa è diventato un momento di massima concentrazione. Munirsi dei giusti accorgimenti per imparare a non perdersi nel superfluo, a evitare gli sprechi, a leggere e a interpretare le etichette, a non farsi infinocchiare dal marketing, ma soprattutto a saper scegliere i prodotti.

Quanti di noi non vorrebbero avere una guida che li illumini nell’acquisto e che li aiuti a effettuare una spesa consapevole? L’informazione nel campo alimentare è fondamentale: bisogna conoscere per non sprecare, saper distinguere un prodotto di qualità, imparare a usarlo, a conservarlo al meglio e magari anche a recuperarlo. Quanto sapore acquista una zuppa se aggiungiamo la crosta del Parmigiano? E perché non utilizzare la parte finale di un insaccato negli impasti? Quant’è buona la frittata di pasta avanzata o il timballo di risotto del giorno prima?
Insomma la spesa non è un’azione che va fatta in maniera superficiale, occorre riflettere sull’investimento e riclicare con intelligenza, aiutandosi con la creatività e divertendosi a inventare piatti nuovi, anche con gli avanzi. E, se le nostre idee in materia dovessero scarseggiare, si può sempre interpellare il passato. Avete presente quell’Olindo Guerrini, amico del più noto Pellegrino Artusi? Ebbene, proprio lui scrisse, tra il XIX  e il XX secolo, un ricettario sempre attuale: “L’arte di utilizzare gli avanzi della mensa”, pubblicato postumo nel 1918. Come definirla? Lungimiranza?

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