Roberto e le api cittadine
Nel quarto episodio di Taste of Volvo conosciamo BEEing, una start-up innovativa specializzata nell'apicoltura
Roberto Pasi è un giovane laureato in filosofia, il quale incontra Gabriele, sviluppatore informatico e suo attuale socio, durante la loro esperienza in un acceleratore di start-up. Insieme decidono di dare vita a BEEing, la start up con un progetto innovativo che mette insieme un’arte antica qual è l’apicoltura con le tecnologie più avanzate. Sono loro i protagonisti del nuovo episodio di Taste of Volvo, raccontato a bordo di Volvo XC40.
È aiutando il nonno fin da piccolo con le sue arnie che Roberto, apicoltore non professionista, eredita la grande passione per un mondo affascinante come quello delle api. Da qui l’idea di sviluppare con Gabriele qualcosa che potesse aiutare gli apicoltori nel loro lavoro, partendo dal presupposto che dall’esistenza e dalla salute delle api, insetti di un’importanza fondamentale per il nostro ecosistema, dipende circa l’ottanta per cento di tutto il cibo di cui ci nutriamo, perché esse non si limitano a produrre il miele, ma grazie al loro volo ha luogo l’impollinazione che feconda i fiori della maggior parte delle specie angiosperme, garantendone la biodiversità.
Così nasce un primo dispositivo che consente tramite una app di controllare un fenomeno tristemente diffuso come i furti, monitorando gli spostamenti dell’arnia in tempo reale, in modo tale che l’apicoltore riceva immediatamente una notifica sul suo smartphone non appena l’arnia dovesse essere sollevata. Ma l’ambito più affascinante nel quale si sono avventurati Roberto e Gabriele è quello di un’evoluzione dell’apicoltura urbana, già nota anche se non ancora così diffusa soprattutto in Italia, creando un’arnia totalmente innovativa che consente a chiunque di prodursi il proprio miele in casa senza dover venire a contatto con le api. È stata quindi separata la zona nella quale esse vivono da quella dove viene deposto il miele, per poterlo estrarre e consumare immediatamente senza difficoltà, in modo da non creare alcun rischio anche a chi non abbia i rudimenti dell’apicoltore. Si sa inoltre che le api sono in grado di comunicare tra loro con un misto di suoni e vibrazioni, scambiandosi informazioni vitali per lo sciame, si tratti della morte della regina, di dove trovare il nutrimento o di un problema che ne minaccia la salute. Ascoltando questi insetti tramite particolari sensori, sviluppati da BEEing, sarà quindi possibile creare uno strumento professionale per interpretare il loro linguaggio.
Un’altra caratteristica fondamentale delle api, prime vittime dell’inquinamento atmosferico, è che esse sono in grado di segnalare inequivocabilmente lo stato di salute di un ambiente. A questo proposito è recentissima la celebrazione della giornata mondiale delle api, promossa dalle Nazioni Unite su proposta della Slovenia e con il sostegno di 115 paesi membri: in questa occasione Roberto e Gabriele hanno presentato un’indagine che ha visto coinvolta BEEing e una multinazionale come Kaeser che produce compressori, utilizzando l’attività delle api come bioindicatori grazie al monitoraggio del miele prodotto in 20 città italiane, confrontando i risultati con campioni di miele prodotti nelle stesse aree da apicoltori professionisti. Le analisi, focalizzate sulla presenza nel miele di metalli pesanti quali piombo, nichel, cadmio e cromo, non hanno fortunatamente rilevato danni allarmanti. “Produrre miele in modo semplice ma anche aiutare il ripopolamento mondiale delle api, dalle quali dipende la vita dell’uomo” questo è l’obiettivo di BEEing. E noi il miele dell’arnia urbana, buonissimo, l’abbiamo assaggiato!
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