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Foja Zicolà: il rosato che parla la lingua del tempo

Albino Armani – Nel Vino dal 1607 presenta una nuova interpretazione della tradizione: un rosato da un vigneto centenario che unisce il passato al presente, parlando il linguaggio delle nuove generazioni


C’è un vigneto che respira da più di cent’anni, sulle rive dell’Adige, nel cuore della Valdadige. Un ettaro e mezzo appena, su suoli sabbiosi e limosi, sopravvissuto alla fillossera, a due guerre mondiali e all’oblio del tempo. È da questo luogo straordinario che nasce Foja Zicolà, il nuovo rosato firmato Albino Armani – Nel vino dal 1607, una delle realtà più radicate nel recupero e nella valorizzazione delle varietà autoctone italiane.

Questo vino, in edizione limitata di sole 3.000 bottiglie, rappresenta molto più di un semplice progetto enologico: è un atto d’amore verso la viticoltura ancestrale e una dichiarazione di intenti sul futuro del vino italiano. Foja Zicolà prende il nome dal Lambrusco a Foglia Frastagliata, una delle varietà più antiche e caratteristiche della valle, oggi rarissima, che trova nuova voce in questo rosato autentico, essenziale e contemporaneo.

Il nome stesso, “Foja Zicolà”, affonda le radici nel dialetto locale e restituisce un’immagine genuina, agreste, profondamente legata alla terra. Fa parte della linea Conservatoria, una collezione di etichette che Albino Armani dedica alla conservazione e alla rinascita delle varietà autoctone dimenticate. Ma non si tratta solo di archeologia viticola: questo rosato è un ponte tra generazioni, una bottiglia che parla ai giovani wine lover attraverso un linguaggio fresco e sincero, senza perdere l’autorevolezza della storia che rappresenta.

Un vino che nasce ascoltando la vigna

“Non dobbiamo inventare, ma interpretare ciò che la vigna ha da raccontare”, spiega Federico Armani, enologo e anima giovane dell’azienda. E da questo impianto storico – franco di piede, con densità bassissima – il messaggio è chiaro: produrre un vino snello, teso, dalla struttura sottile ma ricca di carattere, che esalti l’acidità e la sapidità naturale dell’uva, senza forzature.

La vinificazione è tutta giocata sulla freschezza varietale: solo acciaio, con una breve macerazione a freddo per valorizzare profumi e colore. Il risultato è un rosato di sorprendente versatilità: perfetto al calice come aperitivo, ma anche compagno ideale della cucina veneta e trentina più autentica. E, per i palati curiosi, trova un sorprendente equilibrio anche con piatti esotici e speziati, dove acidità e mineralità diventano strumenti di dialogo tra culture gastronomiche.

Memoria liquida

In Foja Zicolà, ogni sorso racconta una storia. È una bottiglia che profuma di memoria: quella dei nonni che vinificavano leggero, quella dei filari dove tra le viti crescevano patate e legumi, quella di un’agricoltura mista, sostenibile prima che il termine diventasse moda. Un “vino-museo”, come lo definisce la famiglia Armani, che non ambisce a stupire con potenza o estrazione, ma a commuovere con autenticità.

Sotto l’etichetta – elegante, materica – si nasconde anche un dettaglio ricco di significato: stralci di antiche dispense ottocentesche, che raccontano le prime osservazioni sulla fillossera e l’importanza dei terreni sabbiosi nel salvare i vigneti. Piccole tracce del passato che oggi rivivono, come le viti stesse da cui nasce questo vino.

Una collezione che racconta l’Italia più profonda

Foja Zicolà si aggiunge alla linea Conservatoria, accanto a vini come il Foja Tonda (Casetta DOC) e la Nera dei Baisi, veri baluardi della Biodiversità viticola italiana. È un progetto che non si ferma al Trentino: basti pensare a Terre di Plovia, in Friuli Venezia Giulia, dove Albino Armani coltiva rarità come Sciaglin, Ucelut e Piculìt Neri.

Tutti tasselli di un mosaico più grande, in cui il vino non è solo piacere sensoriale, ma custodia di memoria, atto culturale, gesto agricolo consapevole. Foja Zicolà è il nuovo capitolo di questo racconto, una bottiglia che parla la lingua del tempo: con radici ben piantate nel passato, ma con lo sguardo rivolto al futuro.

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