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Una manna a Milano

Al ristorante di Matteo Fronduti i piatti hanno nomi creativi che incuriosiscono


La carta di Matteo Fronduti solletica la curiosità, anche se poi ogni portata ha il sottotitolo, alle volte intuibile, alle volte più da ragionarci su. secondo voi parte dal nome o dal piatto? La risposta sinceramente non c’interessa, perché quello che conta di più al ristorante Manna di Milano è la cucina: schietta, di testa e fatta con i piedi per terra, senza orpelli inutili.

Un’arte culinaria che esprime personalità, che riprende uno stile giocato sui contrasti gustativi e picchi di creatività, ma che riporta anche alla semplicità, interpretando capisaldi della nostra tradizione gastronomica in modo concreto e goloso. Un ristorante in cui il cibo è finalmente al centro della situazione, con uno stile minimalista che richiama la vecchia trattoria milanese, e che crea un’atmosfera conviviale grazie anche all’"imponente" presenza in sala del titolare. E’ lui che prende gli ordini, che ha sempre la risposta pronta e che poi si siede al tavolo per godere del piacere del suo lavoro, con chi lo merita!

È possibile fare "alta cucina" con prodotti poveri e a prezzi contenuti? E aggiungo a Milano? Senza alcun dubbio! E’ la frase che qui ci sta a pennello, oltre ad essere il titolo del primo piatto in carta: battuta di ombrina, mandarino e pepe fresco. Ci piace assai l’uso abbondante delle verdure stagionali, sia come contorno sia come protagoniste dei piatti, come il Pisello: un giardino dove su un prato di crema di piselli fioriscono i suoi germogli con spinaci novelli e chutney al rabarbaro, che sembra rugiada. Strepitoso il panino al prosciutto scomposto, che lascia all’ospite il piacere di comporlo assaporandone le singolarità: pane croccante ripassato al forno con olio extravergine, erbe di campo, maionese al limone, pomodoro verde e prosciutto cotto “qui”.

Ci tuffiamo poi nel Plagio, semplicemente spaghetti pane, burro e acciughe, per poi lasciarci graffiare dalla mascolinità del Fuma e Brucia, riso mantecato con stracciatella vaccina leggermente affumicata e ‘nduja. Il secondo del titolo si traduce in calamari arrosto, passata di ceci e bottarga ed è imperdibile un assaggio di coscia di pollo fritto con senape da gustarsi rigorosamente con le mani. Il gioco prosegue nel Ma l’olio e sale nel dolce? carote dolci, sorbetto di ananas, zenzero, olio e sale grezzo. Niente appetizer o pre-dessert, coperto e servizio inclusi nel prezzo, e possibilità di ordinare le mezze porzioni per alcuni piatti. La carta dei vini è minimale ma non priva di bellezze.

 

Contatti

RISTORANTE MANNA

Piazzale Governo Provvisorio, 6  Milano
02.26809153
www.mannamilano.it

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