Mater a Moggiona: l'alta ristorazione nelle foreste casentinesi
Il progetto di Filippo Baroni e Marta Bidi, a Moggiona, è un esempio di alta ristorazione in un angolo di beato isolamento dentro le foreste casentinesi.
C’è del bello soltanto anche per arrivarci, fin qui a Moggiona. E soprattutto non ci si passa per caso da Mater, perché questo angolo di beato isolamento è praticamente dentro le Foreste Casentinesi, uno dei luoghi più stupendi, selvaggi, verdi e incontaminati del nostro paese.
IL PROGETTO DI FILIPPO BARONI E MARTA BIDI
Servono coerenza, coraggio e amore per portare avanti un progetto di alta ristorazione come quello di Filippo Baroni e Marta Bidi, distante da tutto e da tutti, di cui ci si accorge ancora (troppo) poco e sporadicamente e la cui eleganza si sviluppa lungo molteplici rivoli di bontà, una bontà che non è soltanto gastronomica.
Qui infatti si fa accoglienza vera – del resto tutta la famiglia Baroni è impegnata in diverse attività nel circondario – e si guarda ai dettagli come a tessere indispensabili di quel rompicapo che è mettere a tavola e far star bene la gente, facendo passare un paio d’ore di puro godimento senza il minimo di spocchia.©Newseventicomo Relazioni Pubbliche Consulting
Pochi tavoli, un ambiente rilassante e luminoso, la cucina a vista, il personale di servizio che si muove agile, silenzioso, ma con il sorriso sempre pronto, proprio come quello di Marta che di questa sala (si vede) è innamorata.©Newseventicomo Relazioni Pubbliche Consulting
Com’è innestato nelle sue foreste anche lo spirito di Filippo, cuoco istintivamente legato a questi boschi e alla loro aura profumata. Così gli ingredienti arrivano sempre da qui vicino, dai sentieri e da un orto sempre più importante.
COSA ABBIAMO MANGIATO
Come si mangia da Mater? Meravigliosamente bene, scegliendo tra la carta e un paio di percorsi degustazione che consigliamo, ricchi in numero di portate perfettamente ritmate (in profondità a 95 e In superficie a 75 euro).
Dal primo abbiamo amato tutto, in particolare la succosa battuta di cervo con il suo garum, midollo affumicato e un’intensa crema di latte di mandorla bruciato; la dispensa selvaggia che comprendeva tutto quello che era stato raccolto e conservato in cucina, tra cui sambuco, gemme d’abete, ‘ombelico di venere’ e fiore d’aglione.Ancora i cappelletti con ricotta e cardo, cipresso e borragine e la meravigliosa risina con pino, limone nero e pinoli fermentati.Squisito il grifo (la testina di vitello) con gamberi di fiume e aringa, così come l’anguilla, consumata dai benedettini del monastero di Camaldoli fin dal 1100, con battuto di scalogno al limone e tarassaco.Anche con i dessert non si scende di tono, a partire dalla granita alla Chartreuse con pompelmo e olive, per proseguire con la fresca leggerezza di albicocca, mandorla amara e tiglio.Sul fronte delle bevande, la carta dei vini sa dare le sue soddisfazioni.
Contatti
Ristorante Mater
Via Camaldoli 52, Moggiona (AR)
366 503 5127
info@ristorantemater.it
www.ristorantemater.it