Pesce azzurro e Nero di Troia, goduria in Salento

Purtroppo in diversi territori nei locali vengono privilegiati solo i vini più conosciuti, nascondendo così ai meno acculturati, sorprese invitanti. In Liguria è incomprensibile la frequente mancanza nelle carte dei vini del Rossese di Dolceacqua; addirittura ci sono ristoranti eccellenti che non offrono alcun rosso, quasi fosse un comandamento pesce=vino bianco. Anche in Puglia si ripete la stessa cantonata: ovunque si trovano lunghe liste di Negroamaro e di Primitivo, ma non c’è traccia del mio amato Nero di Troia.

Per fortuna ci sono le eccezioni: il ristorante La Piazza di Poggiardo addirittura ne propone due nella lista, così ho potuto assaggiare un superbo Nero di Troia, “naturale” di Valentina Passalacqua, di cui poi altrove ho apprezzato il bianco Bombino. Le scelte della sommelier-patron de “La Piazza” sono davvero felici e oculate, così come i piatti del marito cuoco, serviti in un bel locale mediterraneo “open air”, che ricorda appunto la piazza dei borghi del salento.

Il tratto saliente della cucina è il sapiente utilizzo di pesce azzurro. Si può partire con un antipasto di assaggi (tra cui la polpetta di polpo fritta e buccia di limone, la parmigiana di pesce azzurro, le cozze con purea di fave secche e crostini), poi il sorprendente “grano stumpato” (grano pestato per eliminare la buccia) con cozze, totani e gamberi o i paccheri con palamita, pomodorini e finocchietto. Tra i secondi, varie le scelte: ho assaggiato i gamberi viola con purea di fave e cicoria selvatica. Importante lasciare uno spazio agli ottimi dessert della casa.