Morire di quinoia
L'omologazione ha invaso la cucina
Che sorpresa! Mentre leggevo il libro “Hanno tutti ragione”, pubblicato anni fa, di un regista, Paolo Sorrentino, poi divenuto così famoso per un Oscar al suo bellissimo film: “La grande bellezza”, mi sono “imbattuto” in una pagina che mi ha intrigato e non poco. Eccola: “in effetti la decadenza del mondo non è forse cominciata da quel ca... di crème caramel?
Poi saremmo precipitati nel risotto allo champagne, inghiottiti dalle pennette alla vodka, addirittura il maltagliato al profumo di rose, consegnandoci al fallimento lucido, lineare. Il mondo cambia a seconda dei menù e noi che non ce me rendiamo conto”. Ebbene questa riflessione è il seguito di una scena in una trattoria degli anni Novanta (più o meno) quando il verbo culinario francese e prodotti come la vodka, il salmone, lo champagne, il cocktail di gamberetti in salsa aurora dominavano la scena di quei locali che volevano darsi un tono.
Oggi il mondo è cambiato e il riverbero, come scrive, può essere riscontrato ancora nei menù per mostrare di essere globali, di non avere barriere culturali e gastronomiche. Il fenomeno è cominciato con il sushi, sashimi, tataki, dal richiamo del Sol Levante, un mondo per molti (ristoratori e clienti) conosciuto solo al cinema, in tv e nelle foto. Questo piatto popolare in Giappone, ma divenuto ricco e famoso nel resto del mondo, ormai è “apolide”, così come lo sono, la pizza, il kebab e il cous cous, il pianeta li ha adottati come sovranazionali, globali...
Ebbene al sushi, a seguito delle migrazioni che, più o meno, interessano tutti i continenti, i menù sono diventati ancor più contaminati, ma la storia insegna che questo fenomeno culinario era già ben noto, basti ricordare la cucina italiana degli emigranti negli Stati Uniti e in Argentina dalla fine’800. Attualmente le migrazione e l’omologazione hanno invaso, ancor più che negli anni Novanta i menù dei locali made in Italy (ma non più le trattorie, bensì i locali della hit parade) dando vita a una vera e propria rivoluzione con l’apparizione dello zenzero, delle fave di Tonka, del daikon, della quinoa, della carne Wagyu, del sale dell’ Himalaya… Chi di cucina colpisce, di ingredienti perisce!