Val di Non: alla Filanda di Denno tra tagliatelle ai finferli e sella di cervo

Denno è un piccolo delizioso paese della Val di Non, un luogo strategico per raggiungere mete di grande fascino, dai sentieri del Parco Naturale Adamello Brenta al bellissimo lago di Tovel, al Santuario di San Romedio arroccato sulla vetta di uno sperone di roccia; bastano inoltre venti minuti d’auto per arrivare alle piste da sci di Andalo.

LA FILANDA A DENNO: L'AMBIENTE

Andrea Bonn, figlio di agricoltori e coltivatore di mele, si innamora, passandoci davanti fin da giovanissimo quando portava il latte al vicino caseificio, di quella che nell’Ottocento era una filanda dove si lavoravano i bachi da seta.

Diventa poi una residenza nobiliare fino a quando viene messa in vendita e Bonn la acquista, trasformandola da solo con il figlio, nelle pause di lavoro invernali, in un incantevole luogo d’accoglienza con sei suites dotate di tutti i comfort ai piani superiori e un bel ristorante al piano di sotto.
È la figlia Jessica a occuparsi in prima persona della struttura: diploma all’istituto alberghiero, esperienze importanti in altri ambiti alberghieri e ristorativi, è una giovanissima (classe 1996) donna sorridente che ha voluto fare dell’ospitalità il suo mestiere.Rimangono molti elementi originali del XIX secolo negli arredi, dai portoni agli scalini realizzati con le vecchie travi.

LA CUCINA

La scelta sulla ristorazione è stata ben ponderata da Andrea Bonn, il quale non ha voluto a suo tempo (La Filanda ha aperto nel 2019) realizzare l’ennesima pizzeria con qualche piatto, in un contesto non esattamente sensibile a una cucina un po’ meno scontata.

Così ci si può accomodare in una delle tre belle sale e assaggiare piatti che guardano con attenzione al territorio, fatti con una tecnica solida e materie prime selezionate con cura.

Dalla spuma di patate trentine Kennebec, con uovo cotto a bassa temperatura, olio del Garda, sale nero e tartufo (in stagione), al buonissimo carpaccio di anatra con fonduta al Trentingrana e la piacevole nota del dressing al mango.

Perfette le tagliatelle fatte in casa con Funghi finferli freschi, anch’esse mantecate con un ottimo Trentingrana. Non sono da meno i tagliolini con il ragù di capriolo.
Tra i secondi vale la pena provare la sella di cervo con purea di patate viola e chip di topinambur.
Anche i dessert non deludono, su tutti il semifreddo alla nocciola con crumble al cacao nero. Si spendono volentieri sui 65 euro dall’antipasto al dolce, con a disposizione un servizio solerte e sorridente e una carta dei vini molto trentina.