Il brianzolo naturalista
Al Pomiroeu di Seregno la cucina raffinata e originale di Giancarlo Morelli, con un'accurata ricerca di erbe, frutti, resine e cortecce d'alta montagna
La Brianza è terra assai fertile di eccellenti pasticcieri, ma nonostante un territorio ricco e goloso, la ristorazione di eccellenza non è così diffusa. secondo i ristoratori locali il brianzolo preferisce la cena in città, ovverosia a Milano, non permettendo così una crescita “gastronomica” del territorio. Ci sono, comunque, diverse eccezioni (gruppo Vivibrianza) che confermano la regola della qualità, tra cui lo chef Giancarlo Morelli del Pomiroeu di Seregno, una sicurezza da anni, da tempo impegnato anche in un ristorante, a Marrakech (Marocco) e, in estate, a Baja Sardinia.
Un vulcano questo estroso chef brianzolo che organizza in continuazione iniziative gastronomiche nel suo locale di Seregno, quasi a voler “trattenere il cliente locale” (la viabilità locale non aiuta) che commette davvero un peccato culinario per l’altrove metropolitano, perché la cucina di Morelli è davvero raffinata e originale, senza bizzarrie o stravaganze con un’ accurata ricerca di erbe, frutti, resine e cortecce di alta montagna, garanzia di salubrità.
Sapori e profumi unici che riesce ad armonizzare nei suoi piatti con grande maestria, quali gli sfiziosi tortelli di pasta fresca con ripieno di carbonara, cime di rapa, colatura di alici, salsa al burro e limone. Oppure un’interpretazione originale di pasta (le intriganti linguine di farro, ma’kaira) olio e peperoncino con l’aggiunta di cremoso di broccolo che la rende “gentile”. Sfumature originali nel carrè di agnello addirittura in crosta di brace di pigne e spezie, millefoglie di patate, carote al muscovado (zucchero grezzo) e levistico (sedano di montagna). La ricerca “naturalistica” di Morelli si nota ancor più nel gelato di latte e erbe di montagna, insalata di corbezzoli, il loro succo e cortecce caramellate. E ancora nel pancake caldo con gelato al fiordilatte e confettura invernale essiccata (anche il piacevole topinambur). Sorprendenti e invitanti nella carta dei vini le pagine dei “saranno famosi”.
Sine qua non